Schianto pauroso sul cavalcavia: i pezzi delle auto volano giù nello stradello vicino le case
I residenti in protesta: «Anas ha visto la pericolosità della situazione, serve la barriera»
MODENA. Lo scontro pauroso sul cavalcavia, i pezzi che volano via e piombano nello stradello di sotto, che porta alle case. Per fortuna non è cronaca di feriti gravi, né in strada né fuori. Ma è un episodio che invita una volta di più alla riflessione.
Cosa è successo
È successo martedì verso le 8.30 sul cavalcavia della Vignolese sull’autostrada A1 (la Sp 623) a San Donnino, all’altezza del borgo “La Cartiera”. Quello che accade qui di continuo, la Gazzetta lo ha raccontato pochi giorni fa: manca ancora la barriera di protezione sul cavalcavia promessa nel 2005, cioè vent’anni fa. E ciò che viene lanciato dal cavalcavia finisce dritto giù sullo stradello del borgo, dove i residenti (anche anziani e bambini) passano spesso a piedi. Nei giorni scorsi una bottiglia di vetro lanciata da una macchina ha sfiorato Fortunata Milazzo, residente che continua a battersi per la sicurezza del luogo.
Lo schianto
Lunedì è subito accorsa quando ha sentito l’incidente: una Polo guidata da una 32enne residente in provincia, che viaggiava verso Modena, è finita contro (urto fronto-laterale) un furgone Ducato condotto da un 47enne di Piacenza. Un urto forte: sono volati via diversi pezzi dei mezzi, alcuni dei quali appunto sono caduti nello stradello di sotto. Per fortuna la ragazza ha riportato ferite lievi, l’uomo è rimasto illeso. Sul posto la polizia Locale per i rilievi, complessi in una strada trafficatissima, dove si è dovuto procedere per circa 4 ore a senso alternato, con le code conseguenti. È sopraggiunta anche Anas, che, come ha sottolineato l’assessore Guerzoni di Modena, ha la responsabilità della strada, e quindi anche della mancata istallazione della barriera. «Ci sono stati dei pezzi che sono volati davanti al mio cancello – sottolinea Fortunata Milazzo – spero che Anas si sia resa conto una volta di più di quanto è pericolosa questa situazione. Una volta la ruota di un camion mi è finita nel giardino, stavolta c’è mancato poco che volasse giù quella del furgone. Non si può continuare a sfidare la sorte in questo modo».