Dorme nella suite senza pagare: condannato a 14 mesi
Il 47enne arrestato all’Hotel Guerro di Castelvetro ha oltre sessanta denunce e rischia il carcere
CASTELVETRO. Un anno e due mesi di carcere per le sue due settimane nella suite di lusso dell’albergo senza pagare un euro. È la condanna disposta nel pomeriggio di giovedì 19 giugno in tribunale a Modena nei confronti del 47enne arrestato dai carabinieri il 9 giugno all’Hotel Guerro di Castelvetro.
Il caso
Il 47enne, nativo di Pompei ma domiciliato a Desio (Monza-Brianza), da anni è balzato alle cronache di larga parte d’Italia per le sue truffe ad alberghi lussuosi, dove ha soggiornato senza pagare un euro, tanto da finire anche su servizi di tv nazionali. Nei suoi viaggi in giro per l’Italia come agente di commercio ha fatto tappa anche a Castelvetro, dove il 26 maggio si è presentato all’Hotel Guerro, 4 stelle. Ha posticipato la data della partenza, accumulando un conto da 1.850 euro, di cui 110 solo di frigobar. I gestori si sono insospettiti e il 9 giugno hanno passato la carta di credito che aveva lasciato in garanzia, scoprendo che era inattiva. Da qui la chiamata ai carabinieri.
L’udienza
Su richiesta del suo avvocato Miras Athanassios (in sostituzione del milanese Filippo Cai), il 47enne è stato giudicato con rito abbreviato, che consente di avere lo sconto di un terzo della pena. Al giudice Danilo De Padua ha detto che nessuno in reception gli aveva chiesto un documento (oltre che di truffa, l’accusa era di sostituzione di persona per aver fornito il nome di un altro) e neanche di pagare. Ma che aveva intenzione di farlo il 15, al termine del suo soggiorno, quando prevedeva di incassare delle provvigioni rimaste in sospeso.
Il pm Marco Niccolini invece, alla luce dei suoi precedenti (negli ultimi 18 mesi ha accumulato più di 60 denunce per truffe ed insolvenze fraudolente ad alberghi), ha detto che la scheda ospite era stata regolarmente compilata, ma col nome falso che aveva dato. Ha parlato di “un parassitario del sistema alberghiero” chiedendo la condanna a 2 anni e il pagamento di mille euro di multa. L’avvocato invece ha chiesto l’assoluzione.
La sentenza
Alla fine la sentenza è stata di condanna a un anno e due mesi, con 200 euro di multa, alla luce della continuazione del reato e della recidiva. Il giudice ha confermato l’obbligo di firma quotidiano presso i carabinieri di Desio (forse per evitare il rischio di truffe ad altri alberghi), confermando il sequestro dei 214 euro in contanti che gli sono stati trovati in tasca (che andranno all’hotel) e disponendo la revoca della sospensione di due condanne che ha avuto nel 2023 e 2024 in tribunale a Vercelli. Se non fa appello, con questa condanna potrebbe dunque rischiare il carcere. «È comunque circa la metà di quanto chiesto dal pm – commenta l’avvocato Athanassios – e ha avuto la restituzione dei suoi 4 telefoni. Ora andrà esaminato il quadro alla luce delle precedenti condanne».
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