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Il caso

Amo, dossier di 300 pagine in Procura sui 400mila euro spariti: dipendente licenziata

di Luca Gardinale

	La Procura indagherà sui soldi sottratti ad Amo
La Procura indagherà sui soldi sottratti ad Amo

Il caso dei soldi sottratti all’Agenzia di mobilità di Modena: tutto è partito dalla verifica su un bonifico con destinatario diverso da quello che aveva titolo di ricevere i soldi. Il sindaco Mezzetti: «Mi avevano informato, ma ho accolto l’invito alla riservatezza»

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MODENA. Alla fine il materiale c’è, ed è anche piuttosto voluminoso. E soprattutto c’è anche la data per una consegna alla Procura della Repubblica che stava iniziando a preoccupare i sindaci soci. E quella data è mercoledì 25 giugno, con la formalizzazione della denuncia dell’Agenzia di Mobilità di Modena nei confronti della ex dipendente accusata di aver sottratto poco meno di 400mila euro dal 2019 al 2024 (ma sono in corso i conteggi anche su quest’anno, che potrebbero portare l’ammanco a mezzo milione) alle casse di Amo.

La vicenda che ha creato un caso politico

L’amministratore unico uscente Stefano Reggianini, segretario provinciale del Pd, ha incontrato il sindaco Massimo Mezzetti, rappresentante dell’ente che ha in mano il 45% delle quote, presentandogli una relazione dettagliata, poi i legali dell’Agenzia porteranno il dossier in Procura. Un passaggio fondamentale anche dal punto di vista politico, perché la pressione attorno all’Amo-gate stava diventando insostenibile e rischiava di travolgere lo stesso Pd, aprendo praterie agli affondi degli avversari di Fratelli d’Italia. La strategia condivisa da Reggianini e Mezzetti è dunque quella di formalizzare la denuncia con un dettagliato dossier sulle tante contestazioni fatte alla ex dipendente, con l’obiettivo di risalire al più presto da quello che, al di là degli aspetti giudiziari, rischiava (e rischia tuttora) di trasformarsi in un caso politico che travolge tutto e tutti.

Tutto è partito da un bonifico sospetto

Una decisione che l’Agenzia ha illustrato in una dettagliata nota: «Le anomalie su uno dei conti correnti di Amo che hanno portato agli approfondimenti poi sfociati nella formalizzazione di una denuncia, che sarà depositata in Procura, sono state individuate dal direttore il 16 aprile scorso - si legge - nell’ambito della predisposizione in prima persona di documenti utili ad adempiere alla normativa sulla trasparenza. Questo tipo di verifica ha fatto emergere un bonifico con destinatario diverso da quello avente titolo, del quale è stato chiesto conto all’impiegata addetta all’amministrazione e contabilità». Un’impiegata assunta a febbraio 2019, quando amministratore unico era Andrea Burzacchini e direttore Alessandro Di Loreto (oggi assessore a Carpi), che hanno poi passato il testimone a Reggianini e al direttore Daniele Berselli.

La comunicazione ai soci e il licenziamento della dipendente

«Al riguardo è stato informato immediatamente l’amministratore unico – riprende Amo –  mentre la dipendente, interpellata, ha prodotto documentazioni non idonee a fugare i dubbi emersi. Da questo evento sono scaturiti approfondimenti mirati, che hanno portato alla scoperta di ulteriori incongruenze. Rilevata la gravità di quanto stava emergendo, si è chiesta assistenza a professionisti legali, affinché scandagliassero minuziosamente tutti gli archivi digitali dell’agenzia, con l’obiettivo di portare alla luce tutte le potenziali irregolarità. La priorità è stata da subito tutelare la società e il pubblico interesse, così da poter procedere in tutte le sedi, anche giudiziarie. Contestualmente, dal 29 aprile, Amo ha proceduto a dare informazione riservata dell’accaduto sia ai soci “di riferimento” che al Collegio sindacale e al Revisore dei conti. Queste verifiche e perizie hanno portato a una relazione di oltre 300 pagine che sarà depositata in Procura per conto di Amo, a supporto della denuncia con riserva di costituzione di parte civile, a carico della dipendente con accesso alla contabilità. Poiché le anomalie individuate sarebbero iniziate nel 2019, si è ritenuto necessario informare, sempre in via riservata, i precedenti amministratore unico, direttore, Collegio sindacale e società di revisione. Nel frattempo, l’agenzia si è attivata anche in sede disciplinare, con il licenziamento della dipendente».

Le reazioni del sindaco di Modena e del presidente della Provincia

Una decisione salutata con favore dal sindaco di Modena Massimo Mezzetti e dal presidente della Provincia Fabio Braglia: «La comunicazione inviata da Amo, rigorosa e trasparente, consente di capire i passi compiuti dall’azienda rispetto a questo ammanco, che è un fatto grave e motivo di grande preoccupazione. Dopo essere stati avvisati dall’azienda, avevamo chiesto di procedere con speditezza nel produrre tutte le azioni necessarie a tutela dell’agenzia. Abbiamo poi però accolto l’invito alla riservatezza per evitare interferenze e rischi di compromissione del complesso lavoro di raccolta delle prove svolto dai legali, di valenza giuridica. Bene quindi che si sia giunti alla formalizzazione della denuncia. Comune e Provincia sono ovviamente parte lesa e si costituiranno parte civile nel procedimento che scaturirà».