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Raccolta rifiuti a Modena, la denuncia di una commerciante: «Costretta a tenere la spazzatura dentro la doccia del negozio»

di Gabriele Farina
Raccolta rifiuti a Modena, la denuncia di una commerciante: «Costretta a tenere la spazzatura dentro la doccia del negozio»

Il racconto di Adriana Negro, titolare del centro estetico “Il mondo delle fate” in via Falloppia. E c’è una seconda protesta che arriva da via Marescotta: «Un chilometro per conferirli»

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MODENA. «Non possiamo tenere i rifiuti dentro la doccia», tuona un’estetista in via Falloppia. «Non possiamo fare quasi un chilometro per conferire i rifiuti», fa eco una famiglia che vive in via Marescotta.
Continuano le proteste legate alle nuove modalità di raccolta dei rifiuti in centro. «Non ne posso più – sbotta Adriana Negro, titolare del centro estetico “Il mondo delle fate” – Sono una esercente del centro storico, ho un centro estetico molto frequentato, aperto dal lunedì al venerdì. Da quando è cambiato il sistema di raccolta rifiuti in centro storico, la situazione si è fatta insostenibile».

Le proteste 
Tutto è cambiato il 2 giugno, quando è scattato lo stop ai rifiuti conferiti in strada. «Nonostante io abbia diritto al ritiro quotidiano dei diversi rifiuti, purtroppo ciò non avviene – aggiunge Negro – mi trovo costretta ad accumularli nel bagno del mio negozio. Una situazione insopportabile sia dal punto di vista igienico, sia per il servizio che offro ai miei clienti».
La titolare precisa che era soddisfatta di come è andata la raccolta fino al 1° giugno. «Prima avevo la possibilità di posizionare i miei bidoni su strada e venivano tempestivamente vuotati – ribadisce Negro – Adesso il sistema non funziona più bene come prima. Gli operatori di Hera mi dicono di rivolgermi al Comune: devo contattare il sindaco? È possibile che io debba tenere l’immondizia nella doccia dove i miei clienti fanno i trattamenti?».
L’esercente sottolinea di aver posto il problema a operatori di Hera intervenuti per la raccolta dei rifiuti. «Mi hanno detto che li posso esporre in strada – sottolinea – ma è un controsenso con quanto deciso dal Comune: come faccio a metterli fuori?».
Negro espone invece un dilemma. «Se li metto fuori, litigo con i vicini perché non posso farlo – fa notare – ma non posso nemmeno tenerli nella doccia: se c’è un controllo dell’Ausl cosa faccio?».

La replica
Il problema è stato posto sia al Comune sia a Hera. Nella replica si precisa che «è stato concordato il ritiro interno alle 14 per tutte le frazioni differenziate, eccetto vetro e indifferenziato. Il servizio per le attività del centro, come condiviso con l’amministrazione, è organizzato per rispondere ad ogni puntuale esigenza, ferma restando la necessità di non esporre rifiuti su suolo pubblico». L’esercente è invitata a fare «esplicita richiesta di modifica del servizio attraverso i canali dedicati». Da via Falloppia 44 ci spostiamo in via Marescotta 1, percorrendo circa mezzo chilometro.
Una distanza simile devono percorrere i residenti dei tre appartamenti per conferire i rifiuti in via Vittorio Veneto o in viale Tassoni e la distanza raddoppia nel percorso di ritorno a casa.

I residenti
Tra i residenti c’è un modenese di 93 anni che si muove con un deambulatore. La famiglia ha chiesto risposte sia al Comune sia a Hera, sottolineando le difficoltà a cui può andare incontro sia con il caldo sia con il freddo. Un’operatrice di Hera ha incontrato la famiglia, proponendo un nottolino esterno per permettere al personale incaricato da Hera di svolgere la raccolta in autonomia. I residenti si sono opposti alla soluzione, rimarcando che tale tipo di serratura può essere smurato e che gli operatori possono perderne le chiavi. Inoltre, hanno precisato che nell’androne non c’è lo spazio per posizionare i bidoni condominiali.

Un altro episodio e la risposta
Un caso simile è stato segnalato lo scorso 18 giugno da residenti in un edificio con sette famiglie del centro con i cassonetti più vicini in corso Cavour, a circa 450 metri dalla palazzina. La famiglia di via Marescotta ha ricordato che l’anziano paga regolarmente la Tari, come gli altri proprietari, chiedendo un intervento.
Sul caso arriva la risposta di Hera. «Si tratta di un’abitazione i cui residenti hanno rifiutato il posizionamento dei contenitori all’interno dell’edificio – si legge nella replica – quindi devono conferire nei contenitori stradali».
Non sono emersi margini per le richieste delle famiglie. «Si ricorda, comunque, che per segnalazioni e richieste di informazioni e di variazione rispetto alle modalità concordate è ancora a disposizione il Punto Smeraldo, allestito presso l’ufficio relazioni con il pubblico di piazza Grande, aperto negli stessi orari dell’Urp – si legge ancora – dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13, e lunedì e giovedì anche nel pomeriggio dalle 14 alle 18. È ancora attivo anche il numero telefonico dedicato: 320 5762417. Questi servizi rimarranno attivi fino a giovedì 31 luglio».

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