Stabilimento balneare “childfree”, Federconsumatori: «Discrimina e viola la legge, deve essere multato»
Marzio Govoni, presidente provinciale dell’associazione, commenta il caso del turista modenese che non ha potuto pranzare in un ristorante a Milano Marittima avendo un figlio piccolo: «Nemmeno il divieto esposto all’ingresso sarebbe legittimo»
MODENA. «È una discriminazione, va contro la legge ed è sanzionabile con una multa fino a 3mila euro. Mi chiedo perché nessuno sia già intervenuto». Ci va giù pesante, senza mezzi termini, Marzio Govoni, presidente di Federconsumatori Modena, sul caso dello stabilimento balneare a Milano Marittima “childfree”, dove non sono ammessi bambini.
Cosa dice la legge
«È vietata dalla legge qualsiasi discriminazione fatta dai pubblici esercizi basata su età, sesso, orientamento sessuale o altro, salvo non sia motivata da ragioni particolari o comprensibili – incalza Govoni – Come se all’interno del locale vengono proposti spettacoli osé come spogliarelli. In ogni caso il ristoratore può indicare, senza obbligare, che il locale è inadatto ai bambini. È da censurare il comportamento, ma c’è da interrogarsi sul perché in tutti questi anni nessuno sia intervenuto. Nemmeno se fosse indicato il divieto all’ingresso sarebbe legittimo. Credo che il locale debba essere sanzionato, si va da un minimo di 500 euro a un massimo di 3mila. Ma non sono previste chiusure del locale».
Altre segnalazioni
Il presidente di Federconsumatori allarga lo sguardo a un contesto più ampio. «Quello che vorrei segnalare è che bisogna allargare il tiro. Ad esempio qualche tempo fa abbiamo ricevuto una contestazione di un ragazzo che, sempre in Riviera, ci aveva segnalato prezzi diversi in discoteca a seconda del comune di residenza. In sostanza gli abitanti della zona, dello stesso comune dove si trova il locale o della provincia, pagavano meno rispetto a turisti. Può essere letta come una facilitazione per chi vive in zona, io lo leggo come uno scaricare i costi sui turisti. Non è un bel biglietto da visita. Già immagino Regione, Provincia e Comune dare contro al ristoratore. Ma la verità è che le associazioni dei consumatori sono completamente ignorate sul fronte turistico. Tempo fa avevamo proposto un modelli alternativo per limitare l’effetto TripAdvisor...Venimmo rimbalzati sulle associazioni del settore che poi non arrivarono al dunque. È necessario costruire un livello di riposta a queste problematiche», conclude Marzio Govoni.