Donne controllori picchiate: nuovo scontro tra Comune e Seta
Mezzetti le incontrerà, ma c’è stato un braccio di ferro: l’azienda dei trasporti aveva inizialmente risposto di non conoscerle. Continua il momento di tensione tra Piazza Grande e la società partecipata.
MODENA. Nuovo scontro tra Seta e la Giunta di Modena: stavolta, il campo del contendere sono le due donne controllori picchiate lunedì su un autobus in città da un uomo senza biglietto. Il sindaco Massimo Mezzetti aveva espresso la volontà di incontrarle per portare la solidarietà di tutta la cittadinanza modenese verso due lavoratrici vittime di un pestaggio selvaggio e ignobile. Seta aveva inizialmente risposto di non conoscerle, specificando che non fanno parte del loro personale. Questo perché i controllori, o meglio verificatori, sono dipendenti dell’azienda Holacheck, di fatto somministrati.
Le tensioni
La risposta era stata poco gradita in piazza Grande, perché se è vero che formalmente le due addette non sono dipendenti di Seta, nella visione di Mezzetti la violenza è avvenuta su un mezzo dell’azienda pubblica, su una strada in territorio comunale e, dunque, non si può attuare lo scaricabarile di responsabilità. Ognuno deve fare il proprio per tutelare i cittadini, a partire proprio dal primo cittadino.
La posizione di Seta
A seguito della lettera inviata dall’assessore Paolo Zanca, responsabile delle società partecipate del Comune, in cui si chiedevano dettagli sul bando di gara e sull’appalto per la gestione della biglietteria (Holacheck si occupa anche del front office per l’emissione dei biglietti, ndr), Seta ha fornito, dopo alcune ore, i nomi delle due addette coinvolte che a breve saranno ricevute in municipio. Nella comunicazione, l’assessore modenese ricordava inoltre che Seta, in quanto società a maggioranza pubblica, è soggetta all’articolo 11 del codice degli appalti, che obbliga la società a vigilare sulle condizioni di lavoro e sulla sicurezza anche degli addetti delle società appaltatrici. La nota dolente resta che i controllori di Holacheck lavorano con un contratto cosiddetto “multiservizi” e non con quello dei ferrotramvieri. Una delle differenze sostanziali, al di là del salario, è ad esempio la copertura legale, che per una professione così rischiosa come quella di chi lavora sui mezzi pubblici fa tutta la differenza del mondo.
Momento delicato
Il caso “Holacheck” infiamma ancora di più l’asse Piazza Grande-Seta, in un momento delicatissimo sia a breve sia a medio-lungo termine. Occorrerebbe la massima sinergia in vista della ripartenza delle scuole dopodomani. Guardando al futuro, è inutile sottolineare che le attuali schermaglie sono battaglie di una guerra più grande, ovvero la volontà della Regione di inglobare Seta in Tper, che va a contrapporsi a quella degli enti locali, che pretendono di mantenere il trasporto pubblico locale indipendente da Bologna.
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