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Il caso

Appiccò il fuoco che distrusse la casa: il 22enne andrà a processo

di Daniele Montanari

	I vigili del fuoco spengono le fiamme nella notte del 6 giugno 2025
I vigili del fuoco spengono le fiamme nella notte del 6 giugno 2025

Il gip ha ritenuto capace di intendere e volere il giovane di Castelvetro arrestato dopo il rogo del 5 giugno

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CASTELVETRO È stato giudicato capace di intendere e volere il giovane che a giugno, per protesta contro i suoi genitori, diede fuoco all’abitazione in cui vivevano. E ora con ogni probabilità finirà a processo, pure essendo affetto da problematiche mentali riconosciute.

L’udienza

La perizia era stata richiesta da Francesco Cottafava, l’avvocato del 22enne. Il giovane è stato visitato dalla psichiatra Matilde Forghieri, che giovedì 26 settembre al mattino, in incidente probatorio, ha esposto al giudice per le indagini preliminari (Barbara Malvasi) i risultati della sua perizia. La dottoressa ha riconosciuto che il 22enne è affetto da problematiche psicosociali (risulta peraltro che fosse già in carico al Centro di Salute Mentale), ma le ha ritenute non così gravi da minare la sua capacità di stare a processo. Il giudice ha preso atto delle conclusioni e ha rimandato gli atti al pm (Monica Bombana) che a questo punto con ogni probabilità chiederà per lui il processo, con l’accusa di incendio doloso.

Il suo avvocato ora valuterà la strategia processuale da adottare: potrebbe anche chiedere l’abbreviato. Nel frattempo, il giovane resta nel carcere di Sant’Anna, da dove ribadisce che il suo voleva essere solo un gesto dimostrativo: a suo dire, ha dato fuoco solo a della sua biancheria, e non voleva incendiare l’intera casa.

Il fuoco

L’episodio contestato risale alla tarda serata del 5 giugno scorso. Erano più o meno le 21.45 quando in un appartamento al secondo piano di una palazzina in via Pascoli a Castelvetro, è scoppiato  l’incendio. Poco prima, come è emerso dalle testimonianze dei vicini, c’era stata una lite tra il ragazzo e i genitori. E il 22enne era stato visto dal padre mentre con un accendino dava fuoco a degli indumenti nella propria camera. Ma, a dire del padre, anche alla tenda.

Sta di fatto che il rogo si è rapidamente diffuso ed è scattato l’allarme: il giovane è riuscito a scappare prima che in via Pascoli arrivassero i carabinieri, ma i militari lo hanno ritrovato dopo circa un’ora. Aveva con sé anche un accendino e un coltello. Il 22enne, da quanto trapelato, ha ammesso di essere colpevole e di avere appiccato il rogo per ripicca nei confronti dei genitori.

Quali che siano state le dinamiche famigliari, si tratta comunque di futili motivi. Il giovane però tuttora ribadisce che l’incendio è andato al di là dei suoi scopi, che volevano essere solo dimostrativi, senza distruggere tutto.

Il bilancio della devastazione però è stato pesante, con tre famiglie sfollate e i relativi appartamenti inagibili. Dopo i fatti il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere e così il 22enne era stato portato al Sant’Anna a Modena, dove si trova tuttora.