Gazzetta di Modena

Modena

Le reazioni

Tangenziale bloccata, Gasparri ironizza: «Modena capitale radical chic della sinistra»


	La tangenziale bloccata e Maurizio Gasparri
La tangenziale bloccata e Maurizio Gasparri

Il capogruppo di Forza Italia al Senato interroga il Viminale: «Manifestanti in doppio petto che violano le leggi solo dopo aver cercato l’accordo per farsi scortare sulla tangenziale per bloccarla»

3 MINUTI DI LETTURA





MODENA. Il centrodestra interroga, il centrosinistra esulta. Lo sciopero generale per Gaza non lascia indifferenti, con tante reazioni anche sulla manifestazione organizzata a Modena con quindicimila persone presenti.

Il centrodestra

Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato, ha interrogato il Viminale sul blocco della tangenziale. L’ex ministro ha ironizzato su Modena «capitale radical chic della sinistra italiana». «La tangenziale – ha commentato – non è una piazza, ma un’arteria essenziale per permettere a cittadini ed imprese di spostarsi e lavorare. L’interesse pubblico deve essere quello di garantire i servizi. Le parole pronunciate e i disagi arrecati sono una vera e propria violenza inaccettabile. Più che il pacifismo è l'antisemitismo che caratterizza i toni delle sinistre in piazza. Modena si conferma la capitale radical chic della sinistra italiana. Manifestanti in doppio petto che violano le leggi solo dopo aver cercato l’accordo per farsi scortare sulla tangenziale per bloccarla. Un corteo anomalo che ha creato disagi ingiustificabili. Sulla vicenda chiederò al Ministro dell’interno Piantedosi di fare piena luce».

Luca Negrini, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha interrogato il sindaco Massimo Mezzetti sui disagi creati per la città per la viabilità e non solo. «Mentre il Governo lavora seriamente e celermente in termini di sostegno al popolo palestinese, rientrando tra i primi ad aver attuato iniziative reali, le piazze del nostro Paese, compresa la nostra città, si alimentano a suon di slogan contro il presidente del Consiglio – la prospettiva di Negrini – con il solo scopo di creare disagi, disordini e, in certi casi, vere e proprie guerriglie urbane». Per il capogruppo le azioni della premier Giorgia Meloni «sicuramente più incisive della Global Sumud Flotilla: missione che, più che umanitaria, abbiamo riscontrato essere stata una mera fallimentare propaganda politica volta alla mistificazione».

Mirko De Carli, portavoce nazionale de Il Popolo della Famiglia, ha invocato i Daspo per «chi blocca strade, ponti e porti».

Il centrosinistra

Opposta la visione del centrosinistra. «Sono giorni di reazione civile: di fronte alla morte e all’illegalità internazionale le coscienze si ribellano – ha detto il consigliere regionale ed ex sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli – e cercano segni di pace che il governo e tanti governanti non assicurano. Al centro va tenuta la vita e il rispetto di ogni donna e ogni uomo e di tutti i bambini».

Anche Maria Costi, consigliere regionale, s’è schierata: «Nei luoghi più fragili del mondo non possiamo voltare lo sguardo». 

«Una manifestazione così bella e partecipata a Modena non si vedeva da tantissimo tempo», ha detto il consigliere regionale Luca Sabattini.

Luca Barbari, consigliere comunale del Partito democratico, ha sospeso il giudizio sui motivi dello sciopero. «Si protesta insieme per farsi sentire meglio perché da soli non si viene ascoltati – è intervenuto Barbari – Erano i regimi autoritari che non ammettevano lo sciopero».

«Sono voci che chiedono di fermare la distruzione a Gaza – ha detto Matteo Mesini, sindaco di Sassuolo – dove a pagare sono soprattutto i civili, dove i bambini muoiono sotto i bombardamenti».

La musica

Il dibattito ha coinvolto la musica. I Modena City Ramblers hanno pubblicato una foto in bianco e nero con la bandiera palestinese a colori e sei parole: “From the river to the sea”. Si traduce come “dal fiume al mare” e completa uno slogan dello sciopero: «Palestina libera».

© RIPRODUZIONE RISERVATA