Il 19enne ammette lo stupro di San Damaso: «Sono stato io»
L’avvocato: «Non si capacita di aver commesso una cosa tanto orribile»
MODENA. «Non posso aver fatto una cosa tanto orribile. Ma so che l’ho fatta».
Questo, in sostanza, è ciò che ha detto al giudice martedì 7 ottobre al mattino il 19enne di Castelfranco arrestato venerdì dalla Squadra Mobile con l’accusa pesantissima di essere l’autore dello stupro di una 50enne modenese il 19 agosto sulla pista ciclabile del percorso Vivi Natura a San Damaso.
Assistito dal suo avvocato di fiducia, Francesca Corsi di Reggio, il ragazzo ha risposto a tutte le domande del gip Barbara Malvasi e della Procura, presente con lo stesso procuratore capo Luca Masini. Un interrogatorio di un’ora, in cui il 19enne ha parlato tra le lacrime, ammettendo tutti i fatti.
«Non ci capacita dell’accaduto»
«Il ragazzo è molto provato dall’accaduto – sottolinea l’avvocato – ma ha ammesso le proprie responsabilità. Ha detto che non si capacita di come abbia potuto compiere una cosa tanto orribile. Ha detto che, riflettendo dopo a quanto aveva compiuto, è rabbrividito al pensiero che la vittima poteva essere chiunque, anche sua madre o sua sorella. Per questo non se ne capacita: sa che l’ha fatto lui, ma non si riconosce in quello che ha fatto».
«Non aveva mai visto la vittima»
«Nel periodo successivo – continua l’avvocato – ha sofferto molto schiacciato dal peso della responsabilit. Ha vissuto come una sorta di sollievo l’arresto di venerdì, perché finalmente ha potuto parlare con qualcuno di quello che era successo. È una situazione di grande prostrazione: ha chiesto aiuto. Ha senz’altro bisogno di sostegno psicologico in questo momento, poi non so se sia affetto da una patologia». «Ha comunque ribadito – specifica l’avvocato – di non aver alcun rapporto di conoscenza con la vittima: non l’aveva mai vista prima». L’avvocato ha chiesto per il 19enne gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
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