In 200 al sit-in per la sicurezza: «Abbiamo paura, ora basta»
Il promotore Meschieri: «Vogliamo risposte». Presente anche la donna molestata sulla pista ciclabile a San Damaso
«Basta paura vogliamo sicurezza» è lo slogan del presidio che si è tenuto questa sera – 9 ottobre – presso l’autostazione di Modena dove più di 200 cittadini si sono riuniti per dire pubblicamente che «Modena non è più una città sicura». La manifestazione è stata organizzata dal comitato di cittadini “Modena merita di più” che ha messo in rete vari comitati nati nei quartieri della città dopo che negli ultimi anni il degrado in alcune aree urbane è aumentato.
L’iniziativa
«Il comitato è nato per disperazione per quello che sta succedendo a Modena – ha affermato uno degli organizzatori Mattia Meschieri – e ci tengo a precisare che non abbiamo riferimenti politici né siamo legati ad alcun partito politico in particolare. Questa sera abbiamo deciso di organizzare questo presidio perché come cittadini siamo stanchi e vogliamo che le istituzioni ci ascoltino. Ormai in città sono all’ordine del giorno fatti criminosi, di cui alcuni di estrema gravità – tuona- vedi l’episodio di violenza sessuale avvenuto a San Damaso (era presente alla manifestazione anche la donna che ha subito la violenza, ndr) o le continue aggressioni che si verificano in varie aree della città e perfino davanti alle scuole. Siamo stanchi. I fatti parlano chiaro: su 1400 identificati in zona tempio il 40% erano persone già note alle forze dell’ordine».
«Basta violenza»
Al presidio, iniziato con un coro che ha gridato all’unisono “basta violenza”, erano presenti molti genitori di studenti modenesi che si sono dichiarati estremamente preoccupati per la situazione di degrado che si sta vivendo in alcune zone della città: «Siamo preoccupati per i nostri figli – ha affermato Mila, mamma di tre ragazzi adolescenti – per fortuna ancora ai miei non è accaduto nulla, ma sono tanti i ragazzi della loro cerchia di amicizie che sono stati rapinati o addirittura picchiati».
«Non usciamo da sole»
«Nel mese di agosto il fidanzato di mia figlia di sedici anni è stato picchiato e derubato della sua bicicletta alle due del pomeriggio in via Morane – ha aggiunto un’altra mamma – e noi che viviamo in via Ciro Menotti siamo costretti a vedere sempre più spesso persone che orinano per strada davanti alle nostre abitazioni. Abbiamo provato a dire qualcosa ma siamo stati insultati».
«Siamo stranieri, subiamo il pregiudizio»
Al presidio erano presenti anche molti studenti, alcuni di origine straniera che si sono dichiarati molto preoccupati della situazione: «Noi siamo bravi ragazzi – hanno affermato con determinazione – ma sempre più spesso veniamo guardati male o subiamo parole razziste solo perché siamo stranieri. Desidereremmo che non si facesse di tutta l’erba un fascio e auspicheremmo che chi delinque venga punito. Purtroppo, per questa situazione ne subiamo le conseguenze anche noi». Tra i giovani sono tanti quelli che dichiarano di avere paura ad uscire da soli, non sentendosi sicuri nemmeno fuori dalle scuole. «Non esco più da sola – dichiara Jenifer, residente di Modena est – e se proprio devo lo faccio con lo spray al peperoncino in tasca. A me personalmente non è mai capitato nulla, ma ad alcune mie amiche purtroppo sì. E sono tutt’ora traumatizzate». «Chiediamo a tutte le parti politiche che mettano da parte le divisioni e lavorino per una maggiore sicurezza in città – conclude Meschieri – la scorsa estate già avevamo proposto alcune idee al sindaco Mezzetti, come quella di istituire dei poliziotti della Locale di quartiere che possano avere una visione più chiara e completa del territorio che devono presidiare. Infine ci teniamo a dire che la soluzione non può essere quella di chiudere sottopassaggi, parchi o eliminare panchine, ma va aumentato l’organico delle forze dell'ordine e vanno riviste le leggi poiché oggi non garantiscano a chi delinque una reale certezza della pena».
