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Il caso

Dehors, chiusure e divieti: locali in rivolta contro il sindaco

di Manuel Marinelli

	Vincenzo Consales, titolare del pub Savage
Vincenzo Consales, titolare del pub Savage

Vincenzo Consales, titolare del pub Savage, si è sentito toccato da vicino dopo le recenti dichiarazioni di Mezzetti a proposito di “stretta su chi vende alcol ai minorenni, in particolare per due locali in via Canalino”: «Ho speso 60mila euro per un buttafuori e mi fate chiudere?»

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MODENA. È tesissimo il clima in città tra il Comune di Modena e i locali, non solo del centro storico, dopo le novità annunciate dal sindaco Massimo Mezzetti. Novità non proprio gradite, dall’obbligo di spegnere la musica alle 23, alla caccia ai dehors ritenuti abusivi passando per la più drastica delle misure: quella di chiudere i locali a mezzanotte se la situazione sicurezza nella zona della movida non migliorerà. Il malcontento è diffuso e generale tra gli esercenti del settore. C’è chi, tra musica spenta e chiusure anticipate, parla di cali del fatturato a molti zeri. Chi è stato accusato di vendere alcol ai minorenni e di “sballarli”. Chi si è sentito dire che il proprio dehors è abusivo e dovrà spendere decine di migliaia di euro per comprarne uno nuovo o sistemare quello esistente. Insomma, un caos.
Le associazioni di categoria hanno iniziato un fitto dialogo con i propri associati: tra di loro in diversi sono già pronti a fare ricorso al Tar in caso la giunta tiri dritto e imponga la chiusura alle 24.

Il parere legale

Dal punto di vista legale ci siamo fatti aiutare dall’avvocato Elena Lenzini: «Un sindaco può certamente adottare provvedimenti atti anche a limitare l’attività propria dei locali notturni. Fermo restando che anche tali provvedimenti dovranno soggiacere a ragionevoli limiti di proporzionalità, necessità ed adeguatezza».
Ecco, la proporzionalità. Gli imprenditori, in particolare del centro storico e della zona della movida, chiedono proprio questo. Che le nuove regole siano proporzionate, equilibrate. E non pendano in alcuna direzione.

La rabbia

Vincenzo Consales, titolare del pub Savage in via Canalino si è sentito toccato da vicino dopo le recenti dichiarazioni del sindaco a proposito di “stretta su chi vende alcol ai minorenni, in particolare per due locali in via Canalino”: «Noi lavoriamo solo con gli studenti universitari e facciamo tutti i controlli del caso: dire che minori vengono da noi a ubriacarsi è una falsità che ci danneggia e ci fa male. Dispiace sentire certe cose dal sindaco e dal comitato dei residenti. Io sono qua da 5 anni e non è mai successo nulla all’interno del mio locale. Vengono persone perbene e tranquille, proprio perché abbiamo limitato gli ingressi ai soli studenti universitari. Non è mai scoppiata una rissa, nessuno è mai stato male, nessuno è mai collassato. Ma in ogni caso abbiamo un buttafuori dalle 21 qui fuori che controlla gli ingressi ed è pronto a intervenire. Quanto mi è costato? 60mila euro da quando ho aperto». Consales ritiene di essere finito nel mirino in particolare per un motivo: «Sì vendo drink e shot a prezzi bassi, ma lo faccio perché, a differenza di altri locali, non voglio vendere drink a 12 euro. Vengo da una famiglia umile, non mi sarei mai potuto permettere di spendere tanto per un bicchiere. Di conseguenza per me i prezzi devono essere popolari, non con ricarichi alle stelle come fanno certi imprenditori».

Le perplessità

Venendo alle misure decise del sindaco con un’ordinanza ad hoc operativa dal prossimo 3 di novembre, il titolare di Savage è scettico su vari punti: «Chiudere alle 24? Per noi significherebbe perdere una grossa fetta del fatturato, parliamo di decine di migliaia di euro al mese. Soldi con cui si pagano gli stipendi. Anche spegnere la musica prima per noi è un danno. Tra Siae e canone Rai, mettere la musica ci costa quasi mille euro l’anno. Indipendentemente da quanti minuti la mettiamo. E doverla stoppare diverse ore prima per noi è un problema. Sono disposto a sedermi al tavolo e discutere, non è giusto essere paragonati a locali che non rispettano le regole e hanno politiche certamente diverse dalle nostre. Certe misure, per chi come me, fa il suo mestiere con onestà e correttezza, ci penalizzano» conclude il titolare del pub Savage.

Le novità

Cosa cambierà per i locali? Lo ha elencato mercoledì pomeriggio il sindaco Massimo Mezzetti, che ha firmato un’ordinanza ad hoc sul tema dopo la rissa in zona movida di sabato scorso, 11 ottobre. I bar dovranno spegnere la musica alle 23 nei giorni feriali e alle 24 nei festivi e nei prefestivi. Non potranno vendere vetro (bottiglie e bicchieri) dopo le 20 e ci sarà una stretta sui dehors abusivi: scattano le sanzioni. E se tutto questo non dovesse bastare, il sindaco è pronto a chiudere i locali di tutta Modena alle 24, a meno che non si muniscano di bodyguard o street tutor a loro spese.

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