Gazzetta di Modena

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L’allarme

Ancora spray urticante a scuola: 41 studenti dell’Ipsia Ferrari di Maranello intossicati


	Ambulanza e automedica all'Ipsia Ferrari
Ambulanza e automedica all'Ipsia Ferrari

Appena due giorni dopo l’ennesimo episodio registrato al Barozzi di Modena, un nuovo caso in provincia: il 118 ha inviato sul posto ambulanza e automedica per soccorrere i ragazzi, tre dei quali sono stati portati in ospedale a Sassuolo per accertamenti

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MARANELLO. Ancora spray urticante spruzzato a scuola, appena due giorni dopo l’ennesimo episodio registrato al Barozzi di Modena. È accaduto questa mattina – mercoledì 22 ottobre – all’Ipsia Ferrari di Maranello.

Cos’è successo

L’allarme è scattato intorno alle 10.30, quando diversi studenti – in totale 41 – hanno iniziato ad accusare malori da intossicazione. Sono stati subito accompagnati all’esterno della scuola, in attesa dell’arrivo dei soccorritori.

I soccorsi

In via Ferrari, dove ha sede la scuola, il 118 ha inviato un’ambulanza e un’automedica. Gli studenti sono stati visitati e, al termine delle valutazioni del personale sanitario, tre di loro sono stati portati in ospedale a Sassuolo con codice di lieve gravità per ulteriori accertamenti.

Il sindaco

Il sindaco di Maranello, Luigi Zironi, è intervenuto su quanto accaduto: «L’episodio che si è verificato questa mattina all’IIS Ferrari è increscioso e sarebbe un grave errore, lo dico con estrema chiarezza, considerarlo una “bravata”. Fortunatamente non ci sono state conseguenze gravi per gli studenti, i docenti o il personale scolastico, ma siamo di fronte ad una vicenda che nessuno deve sottovalutare, perché riguarda l’educazione e la sicurezza dei nostri ragazzi. Su questi temi, che rappresentano per noi un’assoluta priorità, come amministrazione comunale e polizia locale continueremo a garantire all’Istituto e alla sua dirigenza la massima collaborazione. Così come continueremo ad affrontare l’argomento e a sviluppare progetti anche all’interno dei tavoli istituzionali che si occupano di disagio giovanile, mantenendo alta l’attenzione sulla prevenzione di certi fenomeni, se possibile anche con il coinvolgimento delle famiglie».