Gazzetta di Modena

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Il lutto

È morto l’artista Gian il Camponese: donò un’opera a Giovanni Paolo II

di Michele Fuoco

	Gian il Camponese e l'opera donata al Papa
Gian il Camponese e l'opera donata al Papa

Giancarlo Corrado aveva 84 anni: è stato fondatore e presidente del Circolo degli artisti e direttore del Centro Studi Muratori. Il suo nome d’arte prende radici da Campone, località del Friuli. I funerali giovedì 23 ottobre a Lesignana

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MODENA. Se n’è andato Giancarlo Corrado, meglio conosciuto con il nome d’arte Gian il Camponese. L’artista, e gallerista, ha cessato di vivere nel tardo pomeriggio di lunedì 20 ottobre nella casa di riposo anziani Cialdini, dove era ospite da un anno. Aveva 84 anni. I funerali (Onoranze funebri Rovatti) si svolgeranno giovedì 23 ottobre, alle 9, nella chiesa parrocchiale di Lesignana. Oggi la salma è nelle camere ardenti del Policlinico di Modena.

Chi era Gian il Camponese

Giancarlo è stato fondatore e presidente del Circolo degli Artisti. Ha diretto per decenni il Centro Studi Muratori che ha accolto esposizioni soprattutto di maestri storici modenesi, tra Otto e Novecento. Il suo nome d’arte, con cui ha tenuto mostre in Italia e all’estero, prende radici da Campone, frazione di Tramonti di Sotto (Friuli). Un luogo, che non ha mai dimenticato, portando in mostra il suo lavoro d’artista. Gli stessi quadri hanno esaltato i luoghi natali, il paesaggio, i castelli, il mulino, i vecchi mestieri che stanno scomparendo, i costumi, le tradizioni, aspetti della storia del Friuli emersi anche dalla mostra antologica di 100 pezzi, lo scorso anno a giugno, nella splendida Galleria d’Arte Moderna Enrico De Cillia a Treppo Ligosullo (Udine). Il pittore, anche grafico e restauratore, ha donato 89 opere all’Ente Friuli nel Mondo. Quadri che saranno poi dati al Fogolàrs Furlans e ai friulani sparsi nel mondo perché ogni opera possa essere una piccola finestra sulla cultura del proprio paese.

Il dono a Papa Giovanni Paolo II

Gian non era nuovo a questi gesti: il dipinto del “Castello di Udine”, copia di quello offerto dall’artista a Papa Giovanni Paolo II, è stato donato alla Federazione dei Fogolàrs del Canada, in occasione del congresso tenutosi a Udine nel 2022. Inoltre l’opera “Palmanova” è stata donata al Fogotàr francese della Guascogne, durante il viaggio ufficiale in Friuli nel 2023. La sua opera vive nella rappresentazione di memorie del passato, connotandosi di segni e colori elevati ad espressione di pensieri, di sentimenti, di gioie, ma pure di sacrifici che la vita riserva ad ogni uomo. I dettagli non amplificano il carattere dell’immagine ma servono a determinare con maggiore ricchezza il senso delle cose, della dimensione umana e persino spirituale, quando l’artista raffigura soggetti sacri, esposti spesso in chiese di diverse località. Essere “pittore delle cose antiche”, come spesso Gian viene chiamato, vuol dire anche che la sua pittura trova fondamento nel linguaggio della tradizione che permette un approccio più piacevole al quadro.

Mostre in tutto il mondo

Il Camponese ha conseguito il diploma di consultore in Belle Arti alla National University Dominian of Canada di Toronto. Tra le mostre all’estero anche quelle a Parigi, Londra, Bonn, Strasburgo, Malta, Siviglia, Hong Kong, Sroccolma. Lascia il fratello Sauro e famiglia, tra cui la nipote Rossana che ha organizzato di recente al Centro Studi Muratori, in via Castel Maraldo, una mostra di artisti del passato aperta fino al 9 novembre.