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L’opera

Espropri e deforestazioni per la Bretella “fantasma”: il Comitato insorge, sindaci in silenzio

di Maria Sofia Vitetta

	Le reti rosse tra la via Emilia e Marzaglia e il tracciato della Bretella
Le reti rosse tra la via Emilia e Marzaglia e il tracciato della Bretella

Il caso della ripartenza dei lavori per il collegamento autostradale tra Campogalliano e Sassuolo: dal primo novembre via al cantiere nonostante non vi siano certezze sull’opera. Tutto dipende dalla concessione dell’autostrada del Brennero A22

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MODENA. «È privo di senso questo annuncio di inizio lavori: sono previsti sfalci e, soprattutto, deforestazione, interventi praticamente irreversibili». A parlare è Eriuccio Nora, in nome del “Comitato No Bretella”, riportando quanto emerso nel corso di una riunione del comitato stesso, che si è svolta venerdì 24 ottobre. Motivo di dibattito è stata la comunicazione scritta dell’impresa Pizzarotti di Parma che informa sindaci ed enti competenti dell’avvio, a partire dal primo novembre, di sfalcio e deforestazione, attività necessarie per la realizzazione della Bretella.

L’opera

In tutto questo è necessario ricordare un tassello indispensabile: l’opera della Bretella, il collegamento autostradale tra Campogalliano e Sassuolo, è strettamente legata alla nuova concessione per l’Autostrada del Brennero (A22), il cui bando è sospeso fino al 30 novembre. Il progetto della Bretella potrebbe rimanere solo sulla carta qualora la concessione non dovesse essere data alla società Autobrennero, che si appellava al diritto di prelazione, una clausola del bando messa in discussione e su cui la Corte di Giustizia Europea dovrà pronunciarsi.

L’empasse

Autostrade per l'Italia ha presentato, infatti, un ricorso al Tar del Lazio sollevando dubbi «sull’ammissibilità del principio di prelazione». Nel caso in cui tale clausola non possa più spianare la strada alla società Autobrennero, questa si troverebbe in competizione con «altri concorrenti, anche internazionali: molti sono interessati ad una gallina da oltre 9 miliardi di lavori e ad una concessione rinnovata per 50 anni». «Se Autobrennero ottiene il rinnovo della concessione, con 80-90 milioni di utili all’anno di bilancio, potrà eventualmente compensare le perdite della Bretella. Se invece la concessione verrà data ad altre società, esse non avranno alcun dovere di realizzare né Bretella né Cispadana. Chi vincerà non ha nessun obbligo a onorare gli impegni di Autobrennero», continua Nora.

Silenzio dei sindaci

Nel frattempo, però, l’impresa Pizzarotti, non sembra volersi fermare. I sindaci di Modena, Formigine, Campogalliano e Sassuolo, interpellati, rimangono per il momento in silenzio, non commentando questa situazione paradossale. Al contrario, il Comitato No Bretella, composto da cittadini dei diversi comuni coinvolti e da alcune associazioni locali tra cui Legambiente, ha espresso dubbi e preoccupazioni. Deforestare senza «sapere nemmeno se verrà realizzata l’opera nel suo complesso significa produrre un danno ambientale» difficilmente rimediabile nel caso in cui sarà necessario fare un passo indietro e rinunciare al collegamento autostradale.

Le espropriazioni

Pizzarotti ha diffuso, infatti, planimetrie con indicazioni dettagliate sui luoghi coinvolti, precisando quali boschi, alberi e siepi verranno abbattuti: «Si tratta di un’enorme contraddizione: complica la vita ai proprietari terrieri, che già avevano dovuto concedere obbligatoriamente i terreni in seguito all’emissione di un decreto di esproprio», aggiunge Nora. Secondo il Comitato l’asse autostradale Campogalliano-Sassuolo sarà, inoltre, di scarsa utilità, in quanto «il comprensorio ceramico è al limite della recessione. Le merci che dovrebbero transitarvi caleranno ulteriormente» rispetto a quelle previste. «Speriamo di avere qualche risposta in più per capire meglio come organizzarci. Non sappiamo il perché di questo annuncio, ma la sensazione è che sia una specie di “colpo di teatro”: comunicare al Ministero che i lavori sono partiti affinché la società Autobrennero non sia messa in difficoltà e ottenga la concessione».