Un treno diretto per la Mediopadana e più linee per Austria, Svizzera e Germania: Modena presenta la richiesta
Il consiglio comunale ha approvato la mozione presentata dal M5S a firma di Giovanni Silingardi: «Per raggiungere la stazione dell’Alta velocità a Reggio oggi i tempi sono biblici, potenziare i collegamenti esteri è un’opportunità anche per il turismo». La palla passa alla Regione e a Trenitalia
MODENA. Un treno regionale che collega Modena alla stazione Alta Velocità Mediopadana di Reggio Emilia senza cambi. Un viaggio che dovrebbe durare «circa mezz’ora» secondo Giovanni Silingardi, consigliere del Movimento 5 Stelle che ha lanciato la proposta. Molto meno rispetto all’ora e mezza che attualmente i cittadini modenesi devono affrontare, armati di pazienza, per imbarcarsi sull’alta velocità. Questa, in estrema sintesi, la proposta contenuta nella mozione presentata dal Movimento 5 Stelle e approvata dal consiglio comunale.
Treno Modena - AV
Il testo prevede «il prolungamento degli attuali collegamenti ferroviari Bologna-Modena ogni 60 minuti a Reggio, sia alla stazione centrale di Reggio che alla Stazione AV Mediopadana, per rispondere alle esigenze di chi oggi è costretto a spostarsi in auto in assenza di alternative. Prolungare i collegamenti ferroviari Bologna-Modena fino a Reggio Emilia e alla Stazione AV Mediopadana significa offrire un servizio efficiente e sostenibile, riducendo traffico, costi e tempi di percorrenza». Un viaggiatore che da Modena vuole raggiungere la stazione storica di Reggio Emilia impiega 15 minuti. Il tragitto si allunga però se si vuole proseguire fino alla stazione Mediopadana, a pochi chilometri più a nord: un viaggio che, secondo il sito di Trenitalia, impiega da un’ora a 1 ora e 35 minuti a seconda delle coincidenze. Il “corto circuito” è alla stazione storica, dove bisogna scendere e aspettare la linea Reggio-Guastalla che porta alla Mediopadana, una corsa i cui orari di partenza non sono allineati con i treni che arrivano da Modena. Trenitalia Tper, Fer e Regione Emilia-Romagna devono ancora essere coinvolti, i tavoli partiranno nelle prossime settimane. Tuttavia, l’approvazione della mozione, segna il primo passo di questo progetto. La Regione, committente del servizio, in caso di ricezione positiva della proposta, dovrà dunque affidare alle due aziende di mobilità lo studio di fattibilità e i dati stabiliranno se procedere o meno con l’implementazione della suddetta corsa.
Le linee verso l’Europa
Non solo. La seconda mozione passata in Consiglio propone «il potenziamento e la realizzazione di nuovi collegamenti ferroviari internazionali con Germania, Austria e Svizzera, prevedendo le fermate anche a Modena e valorizzando la linea Verona-Mantova-Carpi-Modena. Un’occasione – si legge nel testo – per rafforzare la vocazione europea della città e favorire un turismo attento alla cultura, all’enogastronomia, al cicloturismo e alle eccellenze produttive modenesi. Basti pensare alla kermesse internazionale Jazz Open, che dopo i 60.000 spettatori dell’edizione tedesca a Stoccarda e che approderà a Modena nel prossimo luglio e negli anni a venire: un evento che potrebbe beneficiare di collegamenti ferroviari diretti con città europee francesi, tedesche, svizzere e austriache». Tra le azioni suggerite, la possibilità di “deviare” lungo l’itinerario Bologna-Modena-Carpi-Mantova-Verona alcuni servizi RailJet e NightJet, al fine di collegare le città a Monaco di Baviera e Vienna, e l’ampliamento dei collegamenti EuroCity tra Bologna e Milano con fermate intermedie anche a Modena, Reggio Emilia e Parma. Il testo sollecita inoltre l’avvio di un confronto con la Fondazione Ferrovie dello Stato e la società Orient Express per valutare un itinerario del “Treno della Dolce Vita” dedicato alla valorizzazione della Motor Valley e delle eccellenze culturali e gastronomiche dell’Emilia-Romagna
Il dibattito
La mozione è stata approvata con il voto dei proponenti (Movimento 5 stelle, Spazio democratico, Avs, Pd e Pri-Azione Sì) e quello di Fratelli d’Italia, Modena in ascolto, Modena per Modena e Modena Civica; astensione per Lega Modena e Forza Italia. Ferdinando Pulitanò (Fdi) pur riconoscendo l’importanza dello sviluppo infrastrutturale, ha affermato che «la stazione Mediopadana è la più grande occasione persa per Modena, che ha rinunciato al ruolo di snodo principale dopo Bologna a fronte del maggiore peso politico di Reggio Emilia». Secondo Giovanni Bertoldi (Lega) il documento «attesta una sconfitta poiché non si chiede più che Modena resti un punto di riferimento economico, industriale e turistico, ma ci si accontenta di dover passare da Reggio Emilia per muoversi verso l’Europa». Piergiulio Giacobazzi di Forza Italia ha avvertito che un simile orientamento «farebbe perdere a Modena una parte importante della propria utenza e delle proprie opportunità», aggiungendo che «la nostra città non può diventare un satellite, prima di Bologna e ora di Reggio o di Parma». Ricordando che il tema Alta velocità era stato già trattato alla fine della scorsa consiliatura, Stefano Manicardi (Pd) ha precisato che le scelte compiute agli inizi degli anni Duemila, «puntavano, strategicamente, a rilanciare l’intero comparto della mobilità regionale, differenziando risorse e servizi, per un sistema integrato tra Bologna, Modena e Reggio Emilia». Martino Abrate di Avs ha sottolineato che lo sviluppo di nuove linee ferroviarie può favorire «un turismo sostenibile e rispettoso delle comunità locali e del patrimonio del territorio».
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