Oltre centocinquanta farmacisti protestano davanti a Federfarma Modena: «Riconoscete la nostra professionalità»
I camici bianchi rivendicano più rispetto, tutele e un nuovo contratto nazionale. Federfarma replica: «Le condizioni economiche siano sostenibili»
MODENA. Oltre centocinquanta farmacisti hanno protestato davanti alla sede di Federfarma. I camici bianchi hanno incrociato le braccia per chiedere rispetto, tutele e il rinnovo del contratto nazionale che riconosca il valore sociale e professionale di chi opera nelle farmacie private e garantisce quotidianamente un servizio essenziale per la salute dei cittadini.
L’acquisizione di nuove competenze e l’aumento di responsabilità vanno riconosciuti: Federfarma invece propone l’aumento di 180 euro in tre anni, cifra che non tiene conto della realtà né della professionalità, come ribadito nel corso della protesta. La partecipazione ha raggiunto la soglia del sessanta per cento.
«Il messaggio di Modena è chiaro»
«Questo sciopero così partecipato è la risposta ad un atteggiamento inaccettabile: da Modena e in tutto il paese il messaggio è stato chiaro, decine di piazze hanno ribadito che sindacati e lavoratori vogliono che sia riconosciuto un equo salario, l’aggiornamento continuo e costante delle competenze e turni di lavoro che permettano il bilanciamento dei tempi di vita e di lavoro» affermano Lisa Cataldo (Filcams Cgil), Alessandro Martignetti (Fisascat Cisl) e Lorenzo Tollari (Uiltucs Uil).
«Rinnovo del contratto o sarà ancora agitazione»
«Una giornata come quella di oggi rappresenta un tassello fondamentale per il movimento delle farmaciste e dei farmacisti – spiegano i sindacalisti Filcams, Fisascat Uiltucs – E’ stato un lavoro collettivo di grande valore. Adesso l'obiettivo deve essere il rinnovo del contratto. Lo stato di agitazione e gli scioperi continueranno se Federfarma non torna al tavolo e non prende sul serio le richieste delle farmaciste e dei farmacisti. La professionalità si riconosce, non si dà per scontata».
La replica di Federfarma
«Rispettiamo le rivendicazioni dei farmacisti dipendenti, che sono nostri preziosi collaboratori, e dunque la legittimità dello sciopero indetto nella giornata odierna – ha detto Fabrizio Violi, presidente di Federfarma Modena – ma ci auguriamo che si possano presto riprendere le trattative, peraltro già in corso da tempo, a livello nazionale, animati da spirito di dialogo aperto e franco, nella volontà di contemperare gli interessi di chi nelle farmacie lavora insieme ai titolari, con quelle, altrettanto fondamentali, della sostenibilità economica della Farmacia in quanto impresa».
Violi rappresenta i titolari di 182 farmacie modenesi. «Non entro nelle richieste specifiche, che sono oggetto di discussione – ha aggiunto – limitandomi però a sottolineare come da parte di Federfarma siano arrivate proposte di aumento sia dal punto di vista del trattamento economico che in quello di welfare aziendale sotto forma di percorsi formativi mirati in orario di lavoro e garanzie aggiuntive in materia di maternità e infortunio. Quel che va compreso è che la farmacia è sia un servizio di pubblica utilità che una piccola impresa che, per continuare a prestare il proprio fondamentale e insostituibile servizio alla cittadinanza, deve essere sostenibile dal punto di vista economico. E qui sta il punto dirimente: con la loro capillarità su tutto il territorio nazionale, le farmacie non sono tutte uguali, ma sono anzi caratterizzate da differenze anche molto significative in termini di dimensioni, utenza, fatturato. Per questo è impossibile pensare di poter proporre soluzioni generalizzate uguali per tutti, perché la situazione di una farmacia in centro a Modena sarà sicuramente differente da quella di un piccolo paese dell’Appennino. Per Federfarma è essenziale che le condizioni economiche e normative stabilite dal contratto collettivo nazionale siano sostenibili per tutte le farmacie, grandi e piccole, rurali e urbane, in modo da garantire la capillarità e l’efficienza della rete territoriale. Nell’interesse di tutti: dipendenti, titolari e, soprattutto, utenti. Non a caso, anche nella giornata di oggi saremo aperti, in quanto servizio essenziale, facendo di tutto per evitare il più possibile disagi per i cittadini».
