Arrestato il fuggitivo Elia Del Grande: si era allontanato dalla casa lavoro di Castelfranco
Il 50enne, condannato a 30 anni di reclusione per aver ucciso madre, padre e fratello nel 1998, aveva fatto perdere le sue tracce a fine ottobre. È stato individuato all'interno di un’abitazione nel suo paese di origine, nel Varesotto, dai carabinieri di Modena e di Varese
MODENA. I carabinieri di Varese e Modena, supportati dal ROS di Milano, dopo una prolungata attività info-investigativa, hanno individuato e arrestato, a Cadrezzate, nel Varesotto, all'interno della propria abitazione, Elia Del Grande, 50enne, allontanatosi dalla casa lavoro di Castelfranco, in provincia di Modena.
La strage e l’arresto
Del Grande era stato collocato nella comunità dal Tribunale di Varese, al termine di una condanna a 30 anni, per aver compiuto quella che è stata definita la “Strage dei fornai”. Era il 7 gennaio del 1998 e a 22 anni Del Grande sterminò la sua famiglia uccidendo i genitori e il fratello. L'uomo, dopo aver scontato 25 anni di pena, era stato ammesso alla misura di sicurezza della libertà vigilata presso la struttura dove doveva trascorrere sei mesi dopo la decisione del tribunale di Sorveglianza per la sua “pericolosità sociale”.
La fuga e la lettera
Lo scorso 30 ottobre il colpo di scena con la fuga. Negli scorsi giorni Del Grande aveva spiegato le motivazioni del suo gesto in una lettera. «Il mio gesto - aveva scritto - è dovuto alla totale inadeguatezza che ancora incredibilmente sopravvive in certi istituti, come le case lavoro, che dovrebbero tendere a ri-socializzare e reinserire con il lavoro» ma la casa-lavoro «è ben peggio del carcere» e, dopo la decisione del tribunale di Sorveglianza «mi sono visto crollare il mondo addosso, ho visto perdere tutto». Del Grande nella missiva non aveva specificato il luogo dove si trovava, ma aveva precisato di non essere scappato. «Il disagio che ho visto lì dentro - spiegava ancora - credo di non averlo mai conosciuto e sono scappato anzi, mi sono allontanato» ma «pago ancora fortemente lo scotto del mio nome e di ciò che ho commesso».
