«Ho protetto le farmaciste, poi il dolore della coltellata»
Noureddine Abaslami ha inseguito il rapinatore dopo il colpo alla farmacia Madonna della Neve di Corlo: «Temevo che qualcuno potesse essere ferito, cercavo di togliergli l’arma»
FORMIGINE. «Ho fatto solo quello che dovevo. Non sono un eroe, temevo che qualcuno potesse rimanere ferito». Noureddine Abaslami, 42 anni, non ci ha pensato due volte venerdì pomeriggio a proteggere le dipendenti della farmacia “Madonna della Neve” di Corlo durante la rapina subita venerdì 14 novembre: ha inseguito l’uomo che, con bastone e coltello, aveva portato via tutto l’incasso. Il suo gesto gli è costato una coltellata al fianco e tanto, tantissimo spavento.
Il racconto dell’aggressione
Lo incontriamo poco dopo la dimissione dall’ospedale di Baggiovara, mentre rivive i momenti del giorno prima. «È stato tutto così rapido che fatico a realizzare quanto accaduto. Ero in fila per prenotare una visita, quando dall’altra parte della farmacia ho sentito una voce piuttosto bassa. “Apri, apri”, diceva. Credevo fosse un anziano che si stava sentendo male. Così mi sono affacciato, l’uomo aveva già quasi aggirato il bancone. Puntava alla cassa. Le farmaciste erano terrorizzate. Mi sono messo davanti a una di loro per proteggerla. L’obiettivo era portare l’aggressore il prima possibile all’esterno della farmacia. Temevo che qualcuno potesse rimanere ferito. Abbiamo aspettato che mettesse i soldi in una busta che aveva con sé. Poi è fuggito, ed è iniziato l’inseguimento».
L’inseguimento
Il rapinatore esce dalla farmacia, e Abaslami è dietro di lui, e lì vanno in scena i drammatici momenti della colluttazione. «Più che per recuperare i soldi - continua - l’ho fatto per evitare che l’uomo aggredisse altre persone. La via è piena di attività commerciali, poteva essere pericoloso per tanti. Così l’ho inseguito, sono riuscito a bloccarlo, lui è caduto a terra. Volevo strappargli il coltello dalle mani, il tentativo mi ha provocato graffi e tagli alle mani. Ci ero quasi riuscito, ma lui con un movimento piuttosto rapido ha passato l’arma nell’altra mano. A quel punto mi ha accoltellato. Il fendente ha fatto malissimo, un dolore incredibile. Sono caduto a terra, mentre lui è fuggito correndo. Ha lasciato la bicicletta lì. Faticavo a respirare. Lui ha circa 35 anni, un ragazzo italiano. Non riesco a togliere dalla mente l’immagine del suo volto».
I soccorsi
Il rapinatore prende la via dei campi, mentre Abaslami viene riportato all’interno della farmacia. «Le farmaciste mi hanno medicato in attesa dell’arrivo del 118. All’ospedale - racconta Noureddine - mi hanno fatto la tac per accertare che non fossero state interessate parti vitali. Nonostante fosse profonda, fortunatamente la ferita non era così grave. Mi hanno dimesso oggi (ieri, ndr), con dieci giorni di prognosi. Ho ricevuto tanti messaggi di gratitudine. Quando assisto a situazioni simili non riesco a rimanere immobile».
Chi è Noureddine
Il 42enne è arrivato in Italia nel 1999, e dal 2013 risiede a Formigine. Ha una moglie e tre figli adolescenti, e lavora come verniciatore di Ferrari alla Zanasi Group: «Anche i miei figli sono molto fieri di quello che ho fatto, mi dicono che sono stato un eroe. Cerco solo di dare loro l’esempio affinché diventino persone buone e rispettose. Ci tengo a ringraziare amici, parenti e concittadini per la grande vicinanza che mi hanno dimostrato in queste ore. E soprattutto ringrazio lo Stato italiano e il Comune di Formigine per avermi dato l’opportunità di integrarmi: sono arrivato qui a 16 anni che non avevo nulla, oggi ho una famiglia e un lavoro che amo. Sono contento di aver fatto questo piccolo gesto per aiutare i miei concittadini», conclude Abaslami.