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Rapinati in centro a Modena: «Coltello puntato al petto, così quel giovane ci ha minacciato»

di Gabriele Farina

	Le Volanti della polizia in centro
Le Volanti della polizia in centro

Parlano le vittime degli episodi avvenuti nel tardo pomeriggio di domenica 16 novembre in corso Canalchiaro e rua Muro: «Abbiamo avuto tanta paura, la situazione sta diventando insostenibile». L’autore, un 17enne tunisino, è stato arrestato a portato nel Centro di prima accoglienza di Ancona

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MODENA. «Non ti voltare: siamo seguiti da uno con un coltello in mano». Quattro giovani si sono ritrovati faccia a faccia con un giovane armato di coltello domenica sera – 16 novembre – in centro a Modena. Aveva un passamontagna e una benda insanguinata nella mano destra. Una rapina in corso Canalchiaro non è riuscita. L’altra in rua Muro invece sì e il presunto autore è stato arrestato dalla polizia di Stato. È un tunisino di 17 anni, condotto ieri al centro di prima accoglienza di Ancona.  

Il racconto delle vittime delle rapine

Il primo colpo è avvenuto in corso Canalchiaro verso le 18.30. «Eravamo in due: un giovane s’è avvicinato a noi e mi ha puntato un coltello alla pancia – ha descritto una delle vittime, giovane modenese – Gli abbiamo risposto che non avevamo nulla. Ci ha detto: “Volevo solo fare amicizia”, poi di colpo si è allontanato». Dopo circa mezz’ora, due ventenni sono stati avvicinati in rua Muro, a pochi passi da via Emilia Centro, da un giovane con il coltello in mano. «Ci ha chiesto una sigaretta – ha detto Giacomo Strucchi, uno dei due giovani coinvolti – Gli abbiamo risposto che non fumiamo. All’improvviso, s’è scagliato contro il mio amico e gli ha puntato il coltello al petto. Il mio amico gli ha dato il telefono, poi s’è divincolato e abbiamo chiamato la polizia. C’erano due testimoni: uno se n’è andato via, l’altro è rimasto senza intervenire». La Questura ha inviato varie pattuglie della squadra Volante. Gli agenti hanno trovato in via Emilia Centro un giovane che corrispondeva alle due descrizioni. Il diciassettenne aveva la mano destra fasciata e dentro un borsello custodiva un passamontagna: se l’è presa anche con gli agenti, calciando il finestrino posteriore dell’auto che lo ha condotto in Questura. È stato arrestato e denunciato anche per danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. Alla fine, è stato condotto al centro di prima accoglienza di Ancona. «Abbiamo avuto paura – ha aggiunto Strucchi – Il coltello avrà avuto una lama di sette centimetri: non ci abbiamo dormito la notte. In città c’è un clima di insicurezza e il centro sta diventando invivibile. Ci siamo sentiti in balia della criminalità».

Il commento del centrodestra

«Non si può tollerare che in tutta la città non si possa camminare senza il timore di essere aggrediti da giovani stranieri con coltello», ha detto Piergiulio Giacobazzi, capogruppo di Forza Italia. «È evidente che occorrono verifiche più rigorose nelle comunità di accoglienza – ha sottolineato invece Ferdinando Pulitanò, consigliere regionale di Fratelli d’Italia – e un serio ripensamento del sistema che oggi permette a troppi soggetti di trasformarsi in un pericolo per la collettività».

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