Frana di Boccassuolo, riaperta la strada che collega Palagano e Riolunato
Concluso l’intervento nella strada distrutta dalla frana attraverso un varco provvisorio in sicurezza, realizzato sull’area di sedime della frana
PALAGANO. Ha riaperto al transito oggi, sabato 20 dicembre, a Boccassuolo di Palagano il collegamento della via comunale La Ferrara – Centrocroci, la strada distrutta dalla frana che da Palagano porta a Riolunato, attraverso un varco provvisorio in sicurezza, realizzato sull’area di sedime della frana. La strada fa parte delle vie di collegamento distrutte dalla frana che ha colpito la località dell’appennino modenese dallo scorso aprile, che ad oggi ha movimentato oltre 3,5 i milioni di metri cubi su una superficie complessiva che supera i 500mila metri quadrati.
Il taglio del nastro
Alla riapertura al transito erano presenti, oltre al sindaco di Palagano (e presidente della Provincia di Modena) Fabio Braglia, anche l’assessore alla montagna della Regione Emilia-Romagna Davide Baruffi, oltre ad altri amministratori locali e a quanti, in questi mesi, sono intervenuti per il contenimento e la messa in sicurezza del territorio coinvolto dall’evento franoso. Per Fabio Braglia «la riapertura di oggi rappresenta un traguardo importantissimo perché ci consente, nonostante siamo ancora in piena emergenza, di ripristinare un collegamento vitale per le 51 persone che abitano oltre la frana e che mesi vivono una situazione di forte disagio, fisico e psicologico. Non si tratta solo di “un varco provvisorio”, ma di un segnale concreto di ricostruzione che ci dà coraggio e speranza anche per il futuro. Dopo il riconoscimento dello stato di emergenza regionale e dell’emergenza nazionale dichiarata dal Governo, oggi iniziamo a vedere i frutti di un lavoro operoso e costante che ha coinvolto tutti noi. Ringrazio – conclude Braglia – il presidente della Regione Michele De Pascale che con la sottosegretaria Rontini ci ha sempre affiancati e supportati in questi mesi complicati, l’assessore regionale alla Montagna Davide Baruffi, la Protezione Civile, la struttura Commissariale e tutti i tecnici, gli operatori e i volontari che con dedizione e spirito di servizio si sono adoperati per ridare futuro alla nostra comunità, lavorando giorno e notte per tentare di limitare i danni e a cui va la mia più profonda gratitudine».
La frana
Lo stato di emergenza nazionale, che si aggiunge a quello regionale dichiarato nelle scorse settimane dal presidente della Regione Emilia-Romagna Michele De Pascale, è motivato dalla necessità di far fronte agli ingenti danni causati dalla frana che ha interessato il territorio, che ad oggi ha un fronte che supera i 2,5 chilometri. Braglia ricorda poi che «lo sforzo profuso da tutti, a partire dall’Agenzia regionale di Protezione civile con Rita Nicolini e poi con Francesca Lugli, Giorgia Galantini e Marco Aleotti che ringrazio per il costante supporto, dal dipartimento di Geologia dell’università, alle ditte, ai volontari, ai cittadini che non si stanno risparmiando nonostante la stagione complicata e la stanchezza, è la riprova che tutti insieme, uniti, ce la possiamo fare. Si tratta di una situazione inedita che sta stravolgendo la vita delle nostre comunità e che ci vedrà coinvolti per molto tempo anche nella fase di ricostruzione, per questo ogni sostegno e contributo è prezioso e determinante».
Le famiglie evacuate
Dall’inizio della frana sono stati evacuati tre nuclei famigliari residenti con otto persone, e ne sono stati allontanati altri 10 non residenti (seconde case) per un totale di circa 20 persone. Sono infine tre le abitazioni distrutte, quattro le strade comunali e tre i ponticelli di attraversamento. Il piede della frana, ha raggiunto il torrente Dragone con un accumulo di materiale, in alcuni tratti dell’alveo di circa dieci metri.
