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Figlia portata in Messico dalla madre, continua la battaglia di Piccinini: a gennaio la sentenza

Figlia portata in Messico dalla madre, continua la battaglia di Piccinini: a gennaio la sentenza

Il 14 gennaio è attesa la sentenza d’appello sul caso Piccinini, il nonantolano che non vede la figlia da due anni

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NONANTOLA. Nuovi sviluppi nell’odissea giudiziaria sollevata da Daniele Piccinini. Il 14 gennaio è attesa la sentenza d’appello in merito alla legittimità della restituzione al nonantolano della figlia, sottratta dalla moglie e condotta in Messico.

Il deputato Vaccari

«Piccinini non vede la figlia dal 2023, nonostante il Tribunale di Modena ne abbia disposto la custodia esclusiva – ha detto Stefano Vaccari, deputato modenese del Partito democratico – Ci sono aggiornamenti positivi, per i quali ringrazio sentitamente l’ambasciatore italiano in Messico, il console d’Italia a Città del Messico Flavio Cocuzza e il vice console Emanuele D’Andrassi, i quali hanno risposto alla mia richiesta di intervento, effettuando un’importante azione di sensibilizzazione nei confronti del giudice Alan Hernandez, titolare del juzgado quinto de oralidad familiar del tribunale dello Yucatan, che dovrà pronunciarsi in merito a questa vicenda così dolorosa».

La figlia portata in Messico

Vaccari ha preso a cuore la vicenda, sollevando un caso internazionale grazie alla lettera indirizzata all’ambasciatore italiano in Messico, Alessandro Modiano. Nella missiva si fa riferimento contratto tra Piccinini e la donna in Messico. Era il 2014. Sei anni dopo, la nascita della figlia ha spinto la coppia a trasferirsi in Italia. «Negli ultimi due anni c’è stata la separazione tra i due con procedimento a norma della convenzione dell’Aja – si legge nella lettera – e la sentenza del tribunale di Modena, competente in materia, che ha disposto l’affido esclusivo della minore al padre».

Il tribunale: sottrazione di minore?

Nel 2023 l’ultima visita in Messico, ma la figlia è rimasta con la madre. «Il giudizio del tribunale si pronuncerà esclusivamente sull'illegalità della sottrazione della minore da parte della madre e sull’eventuale restituzione – ha aggiunto Vaccari – Il tema centrale riguarda la sussistenza o meno di un grave rischio fisico e psichico per la minore, questione emersa a seguito di una denuncia presentata dalla madre nei confronti del padre, denuncia assunta sulla base di dichiarazioni false della donna, quale la presenza del padre a Merida, in Messico, il 24 ottobre 2025».

L’attesa della sentenza

L’ex sindaco di Nonantola s’è fatto portatore degli interessi del padre, aggiungendo nuovi elementi arrivati dal Messico. «Dal colloquio emerge che la Corte è pienamente cosciente dell'interruzione dei contatti fra il padre e la figlia – ha precisato il deputato modenese – e si pronuncerà in merito, confermando che prenderà nota delle osservazioni avanzate dall’Ambasciata, e le trasmetterà ai giudici della sala collegiale, che le prenderanno in considerazione». Vaccari ha quindi lanciato un ultimo appello. «Mi preme sottolineare tutta l’attenzione e gli sforzi che, dall’Italia come dal Messico, si stanno portando avanti perché il signor Piccinini possa avere giustizia – ha concluso il deputato – Questo è il senso delle istituzioni al proprio meglio: non lasciare soli i cittadini, ma affiancarli proprio nei momenti più difficili. Attendiamo, a fianco di Daniele, con trepidazione frammista a speranza, il 14 gennaio 2026, sperando che l’esito possa essere positivo».

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