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Carpi Calcio

Carpi torna a vincere e ipoteca la salvezza

di Fabio Garagnani
Carpi torna a vincere e ipoteca la salvezza

I gol di Di Gaudio e Sgrigna stendono il Pescara al Cabassi

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CARPI. Il Carpi mette una serie ipoteca sulla permanenza in serie B superando il Pescara sul terreno amico e conquistando il quinto risultato utile consecutivo, seconda gara di fila senza reti al passivo. I biancorossi sono stati bravi a capitalizzare le disattenzioni difensive degli avversari e a sfruttare la giornata di vena di Colombi, decisivo sul finire di entrambi i tempi. Al resto ci ha pensato la fortuna: bastavano pochi millimetri per trasformare la splendida punizione di Caprari nel gol del pareggio. Ha colto il palo interno, e il Cabassi ha festeggiato i 3 punti. Nessuna sorpresa negli undici iniziali. Il Carpi si presenta col 4-3-3, con Porcari davanti alla difesa, Sgrigna perno centrale di una linea di attacco completata da Concas e Di Gaudio. In casa Pescara, mister Cosmi scioglie il ballottaggio tra Rizzo e Nielsen a favore del primo. In avanti, Maniero è al centro con Ragusa e Politano a supporto. Dopo una conclusione velleitaria di Porcari dai 25 metri, sono gli ospiti a rendersi pericolosi all'8': Brugman verticalizza per Ragusa col contagiri, l'attaccante pescarese stoppa la palla ma non riesce ad evitare l'uscita a valanga di Colombi. Il Carpi risponde al ritmo compassato degli avversari cercando di accelerare la manovra con improvvise fiammate. Si fa pericoloso con il colpo di testa alto di Concas al 15' e passa due minuti dopo grazie ad una dormita collettiva della difesa abruzzese: corner di Sgrigna, la palla filtra dalle parti di Di Gaudio che può colpire indisturbato sul rimbalzo infilando sotto la traversa. Il vantaggio dei padroni di casa ha l'effetto di innervosire la partita. Sul filo del 25' Maresca di Napoli ci mette un po' per sbrogliare una mischia furente a gioco fermo. Ne fanno le spese Di Gaudio e Maniero, ammoniti. Al 31' fuga di Di Gaudio, il sinistro dall'interno dell'area è indirizzato sul primo palo, ci mette le mani Pelizzoli. E' l'ultimo sussulto dei padroni di casa prima della pausa. Il Pescara, infatti, guadagna lentamente campo e chiude il Carpi nella sua metà. Le opportunità per il pareggio si infrangono tutte su Colombi, bravo al 36' su Bocchetti, inzuccata centrale deviata sulla faccia esterna della traversa, e tre minuti dopo, conclusione di Balzano a colpo sicuro dal limite dell'area piccola. Pochi minuti prima, attimi di paura quando Di Gaudio era intervenuto su Rizzo abbassando la testa e rimediando un colpo al capo. Medicato e cambiata la maglietta sporca di sangue, il biancorosso era rientrato in campo con una vistosa fasciatura alla testa. Il secondo tempo si apre con un altro sbandamento della difesa ospite: al 3' si sfalda davanti a Lollo che dai venti metri mette fuori di pochissimi centimetri. All'8' Cosmi cambia il suo Pescara. Getta nella mischia Nielsen e Caprari. Piazza il primo sulla trequarti, il secondo al centro dell'attacco in uno spregiudicato 4-3-3. Obbligata, invece, la sostituzione in casa carpigiana: fuori Memushaj per un problema al ginocchio. Al suo posto Letizia sulla fascia destra, con Concas dirottato al centro. I padroni di casa cercano di sfruttare l'arma del contropiede al 10' col solito Di Gaudio: serpentina a sinistra, Pelizzoli devia la conclusione da posizione defilata, poi il destro di Lollo è deviato in corner. Sull'angolo di Sgrigna, Concas è completamente libero al centro dell'area ma non riesce a trovare l'impatto. Al 14' ancora straordinari per Colombi che esce sul cross di Balzano, ma l'occasione del pareggio arriva al 24' quando la punizione di Caprari dal vertice sinistro dell'area manca la perfezione per pochi millimetri: la palla coglie il palo interno dalla parte opposta, con Colombi che non può far altro che guardare. Al 28', con l'ingresso di Sforzini per Rizzo, Cosmi ordina un vero e proprio arrembaggio. Infruttuoso. Anzi è il Carpi a raddoppiare: al 39' sul corner di Sgrigna, Balzano interviene con la mano nel tentativo di anticipare Lollo. Sgrigna realizza il rigore e poi va in panchina a festeggiare mostrando la maglia numero quattro, quella di Bertoni, fermato da un gravissimo infortunio. C'è ancora gloria per Colombi sul finire: devia la punizione di Politano e respinge la botta da due passi di Ragusa.