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SERIE C 

Carpi ha fatto un bel tredici: salvezza firmata dagli esordienti

Fabio Garagnani
Carpi ha fatto un bel tredici: salvezza firmata dagli esordienti

Sono 34 i giocatori utilizzati da Pochesci di cui ben 13 alla loro “prima volta” tra i professionisti

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Fabio Garagnani

Raggiunta la salvezza grazie al pareggio tra Arezzo e Ravenna e alla vittoria del Modena sul Legnago, il Carpi può iniziare a tirare le somme della sua stagione, a partire dalla valorizzazione dei giovani, uno degli obiettivi dichiarati dalla nuova proprietà. Sono ben 34 i giocatori utilizzati da Pochesci. Di questi, ben 13 all’esordio assoluto nel professionismo, senza contare Ghion e Mastour, che l’avevano solo annusato, e neppure i tanti che erano di fatto al loro vero primo campionato di responsabilità, come Venturi, Fofana, Varoli o lo stesso Rossini tra i pali. Molti hanno avuto solo sparute apparizioni, ma altrettanti si sono ritagliati un ruolo importante nella stagione, come i portierini Pozzi e Rossi, o come Fofana, Marcellusi e Varoli. Due in particolare, Ghion e Giovannini, sono stati protagonisti assoluti, attirandosi addosso più di uno sguardo autorevole. Un merito che mister Pochesci ha sottolineato più volte, e che rappresentava solo una delle incognite tra cui era nata la stagione. L’altra ha riguardato la società e i lunghi mesi di assestamento, nei quali ha giocato un ruolo anche Cerea Banca, poi decapitata nei vertici. Prima di approdare alla tranquillità, la barca biancorossa ha attraversato più di un mare in tempesta, agitato dai via e vai di direttori sportivi, direttori generali e figure societarie in genere. Nel fare il bilancio di questa stagione non si può non tener conto di tutte queste variabili e di quale fosse il punto iniziale. E del fatto che il Carpi ha fatto giocare giovani nati dal ’98 in poi, quindi in grado di garantire minutaggio, per ben 21 mila minuti, che vuol dire più di sei titolari a partita per gli interi novanta minuti. Non consociamo così a fondo le statistiche, ma difficilmente qualcuno avrà fatto meglio, al netto delle complicate regole per il calcolo del minutaggio che si trasformerà in ossigeno per le casse di via Marx. Una stagione da ricordare anche per i ‘vecchietti’ del gruppo, gli unici a superare i 30 anni: Rossini, Gozzi e Ferretti. Il primo ha tenuto in piedi la baracca finché ha giocato, il secondo e il terzo si sono presi le luci della ribalta nel momento forse più complicato della stagione, mettendo la loro firma, ognuno a suo modo, su una salvezza tutt’altro che scontata. —