Defrel, dalle fatiche di Natale e Capodanno al gol della speranza con lo Spezia
L’attaccante francese del Modena ha rinunciato alle vacanze invernali per ritrovare la forma: i canarini di Mandelli credono tanto in lui
MODENA. Ha investito tanto il Modena e ha lavorato sodo su Gregoire Defrel. La società prima e Paolo Mandelli poi hanno fatto e stanno facendo di tutto per vedere ripagati i loro sacrifici, economici e di sforzi sul campo. Di suo, l’attaccante canarino ha messo l’impegno; da Natale ad oggi, a testa bassa ha spinto sui pedali per ritrovare una condizione all’altezza.
Dal momento più buio al gol della speranza
L’ex neroverde saltò persino le ferie di Capodanno pur di restare ad allenarsi, perché quello visto nella prima parte di stagione era un Defrel troppo brutto per essere vero. Poi la notte buia di Cosenza. Una sera da lupi, segnata da una jella che suonava come l’ultima spinta verso l’oblio; due gol falliti, persino più facili da fare che da sprecare e un cartellino rosso severo, forse addirittura ingiusto, che aveva il retrogusto forte di una frustrazione difficile da mandar giù. Ecco però il gol che è valso un insperato pareggio contro lo Spezia, per di più segnato sotto la Montagnani: un segno di speranza. Un lampo che squarcia il crepuscolo e mostra che infondo qualche tuono Defrel è ancora in grado di scatenarlo.
La società e Mandelli puntano su di lui
Ha fatto talmente tanto per lui la società che a gennaio gli ha persino levato di torno la concorrenza di Fabio Abiuso, tutto per responsabilizzare il francese e mandargli un segnale chiaro e forte: niente più scuse. I problemi fisici di Mendes che da troppo tempo si trascina acciacchi e ricadute, hanno poi spalancato alla punta transalpina spazi che forse in avvio di campionato vedeva troppo stretti se non addirittura chiusi. La partita con lo Spezia non autorizza illusioni. Fare la punta di riferimento, con questo modulo e in questo Modena, non è compito facile. Bisogna saper essere pronti a prendere al volo le rare chance che capitano, ben sapendo che diventa più importante il servizio reso alla squadra piuttosto che l’individualismo.
Il nuovo Defrel: dimenticarsi il passato
Chi aveva in mente il Defrel inafferrabile di Cesena, del Sassuolo, della Roma o blucerchiato, ha sbagliato di grosso. Quello è l’equivoco, perché gli anni passano per tutti e le volate travolgenti in solitaria restano filmini della memoria da tenere in bacheca. Quello attuale, all’alba dei trentaquattro anni, è un Defrel diverso. Tecnicamente però, la qualità resta intatta. L’assist a Palumbo contro il Mantova è stato il quarto, due i gol segnati in 799’ giocati sin qui. Sono questi i numeri di una lenta risalita ancora lunga da completare ma se non altro oggi affrontata con maggior fiducia ed ottimismo rispetto a qualche mese fa.
L’uomo in più con l’assenza di Palumbo
Le scommesse messe in fila dal Modena nel mercato estivo rappresentavano il grande rischio di questa stagione e quella su Defrel è stata di certo la puntata più grossa tentata da Andrea Catellani al tavolo del calciomercato. Per tenersi fuori dai guai è indispensabile vincerle per non rimetterci un piatto troppo pesante. È per questa ragione che il gol contro lo Spezia, pur estemporaneo e seguente da un calcio piazzato, assume il valore notevole di un colpo di defibrillatore alle ambizioni di Defrel stesso esattamente nel momento in cui il Modena dovrà fare a meno di Palumbo, il suo cuore pulsante. In fin dei conti, è pur sempre da un “bandito” che ci si aspetta sempre che possa mettere paura al campionato.
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