Modena, alla scoperta di Kamate: «Allievo di Zanchetta e Chivu all’Inter, ammiro Lautaro e Barella»
Il centrocampista francese, 21 anni il prossimo 2 agosto, è arrivato a gennaio in prestito dai nerazzurri dopo l’esperienza all’Avs Futebol in Portogallo: «In gialloblù voglio continuare a crescere ed essere utile al mister. Perché il 93 come numero di maglia? C’entra il codice postale del mio paese»
MODENA. L’ultimo arrivato in casa gialloblù, Issiaka Kamate, è nato il 2 agosto 2004 in Francia, esattamente ad Aulnay sous Bois, località dell’Ile de France. I primi calci li ha dati con le maglie di Espèrance Aulnasyenne, il club calcistico della sua cittadina e Montfermeil, altra società sempre della zona. Nel 2020 è passato all’Inter, entrando nei ranghi dell’Under 17 nerazzurra per il finale della stagione. In quella successiva è salito in Under 18, con la quale ha disputato 29 partite con 4 gol e 2 assist, quindi nel 2022 è entrato nell’organico della Primavera nerazzurra, nella quale è rimasto per due annate. Nella prima ha totalizzato 29 presenze (per 1.791 minuti complessivi), con 3 gol e 2 assist, oltre a 6 partite in Youth League, 3 in Coppa Primavera e una in Supercoppa, nell’ultima 31 presenze (2.410’) con 12 reti e 6 assist, più 6 in Youth League, con un gol e un assist, oltre a 4 convocazioni e due panchine con la prima squadra. La scorsa estate è andato in prestito all’Avs Futebol Sad, neopromossa nella prima divisione portoghese. Dopo avere giocato otto partite consecutive, è tornato all’Inter che nel mercato dei gennaio lo ha prestato al Modena. Ieri c’è stata l’occasione di conoscerlo meglio nel corso della sua prima intervista da gialloblù di questo ventenne centrocampista di piede mancino.
Kamate, quattro anni nelle Giovanili dell’Inter, poi il salto tra i professionisti nella file della squadra portoghese.
«Sì, ho iniziato da ragazzino in due squadre della mia zona, poi è arrivata l’Inter e lì sono cresciuto».
Nella squadra portoghese dell’Avs aveva iniziato con otto presenze consecutive, poi era finito in panchina o neppure convocato. Cosa era successo?
«In Portogallo mi ero trovato bene, ma a un certo punto è stato cambiato l’allenatore della squadra e con il nuovo mister non ho più avuto spazio. E l’Inter mi ha riportato qui col prestito al Modena».
Nelle Giovanili nerazzurre chi sono stati i suoi allenatori?
«Nei primi due anni ho avuto Zanchetta col quale mi trovavo bene, poi in Primavera Chivu, che mi ha insegnato tanto e col quale sono cresciuto parecchio, anche come persona».
Quali giocatori dell’Inter prima squadra ammira di più?
«Sono davvero tutti giocatori forti e a me piacciono in particolare Lautaro e Barella».
Nel suo pur breve curriculum ci sono molti gol e assist. E secondo il mister lei può essere anche alternativa di Palumbo.
«Sono un centrocampista d’attacco, che può giocare come mezzala, come quinto, trequartista e anche esterno. Sono uno che si trova bene in questi ruoli, ma soprattutto so adattarmi alle richieste dell’allenatore. Palumbo lo guardo, per me è un esempio».
Nel calcio mondiale a quale calciatore si ispira?
«A Vinicius del Real Madrid. Mi piace per la sua velocità, la grande capacità di saltare l’uomo».
Come è stato il suo primo impatto, nelle prime settimane, con il Modena e con mister Mandelli, un tecnico che ha lavorato tantissimi anni con i giovani?
«Molto buono. Tutti mi hanno accolto davvero bene e il mister mi ha aiutato a inserirmi nel gruppo. Lui mi dà sempre molti consigli e da parte mia cerco di dare il massimo».
Nel Modena c’è un centravanti come Mendes che predilige i cross. Lei come se la cava in questa giocata?
«Saltare l’uomo per arrivare sul fondo e crossare è una giocata che ho fatto spesso nella Primavera dell’Inter».
Dopo il pareggio col Cosenza, ora due trasferte.
«Domenica eravamo delusi, forse meritavamo di più, ma ora siamo concentrati sulla prossima gara».
Conosceva già qualche giocatore del Modena? E la città?
«Conoscevo Defrel, Dellavalle e Idrissi, oltre a Beyuku, del quale ero amico e col quale ora sto di più. A Modena mi trovo bene, anche se comincio solo ora a conoscerla».
Perché il numero 93?
«Il codice postale del mio paese è 9360».
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