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Carpi, che colpo a Terni Salvezza matematica e playoff di nuovo vicini

Carpi, che colpo a Terni Salvezza   matematica e playoff di nuovo vicini

I biancorossi sbancano il Liberati grazie al gol di Casarini Il successo contro la seconda della classe arriva nel finale

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i Fabio Garagnani

Terni Il Carpi sbanca il “Liberati” di Terni, mette in ghiaccio la salvezza matematica e rilancia la corsa ai playoff. Contro la seconda della classe, la truppa biancorossa sforna una prestazione straordinaria per tempra e acume tattico centrando un’impresa vera, di quelle destinate a restare nella memoria. La firma è quella di Federico Casarini, carpigiano di nascita e spirito, lanciato nella mischia da mister Serpini a gara in corso per sfruttare la superiorità numerica, guadagnata da pochi minuti per l’espulsione di Maestrelli. Lui, Casarini, ha piede educato e cuore saldo: sul filo del 90’ arma il sinistro e, con chirurgica freddezza, trafigge Vannucchi. È il gol che zittisce il “Liberati” e decide una gara giocata con intelligenza e personalità, nella quale il Carpi ha concesso briciole ai padroni di casa, contenendoli con ordine e ripartendo con crescente lucidità nella ripresa. Ora i playoff non sono più un miraggio, ma una possibilità concreta.

Si rivede capitan Calanca

Tante rotazioni nella scacchiera di mister Serpini, che approfitta del rientro di Fossati in attacco, schierato al fianco di Gerbi, per concedere la corsia destra a Rossini in quota over. Capitan Calanca rileva centralmente Panelli, costretto in panchina da un fastidio muscolare, mentre in mediana riecco Campagna e Amayah. Sul fronte opposto, debutta la prima Ternana versione Liverani, subentrato in settimana ad Abate. Il nuovo timoniere conferma il 4-2-3-1 caro al predecessore, pur dovendo fare i conti con assenze e squalifiche. Il Carpi scende in campo con la personalità evocata da Serpini alla vigilia, manovra con criterio quando la Ternana lo consente e si compatta con disciplina nei momenti di sofferenza. Manca però la connessione tra centrocampo e attacco: quel passaggio chiave che trasformerebbe l’ordine in pericolo concreto. Eppure la più nitida occasione della prima frazione è di marca biancorossa, frutto di uno schema su calcio d’angolo: dopo una decina di minuti, Calanca fa da torre, Rossini sbuca a due passi e incorna con violenza, ma trova l’opposizione miracolosa di Vannucchi. Fino a quel momento, i rossoverdi avevano prodotto soltanto una sassata centrale di De Boer, mentre Cianci non aveva sfruttato un pasticcio di Sorzi. Solo nei minuti finali del tempo, dopo qualche traversone in area e i tentativi fuori bersaglio di Aloi e Mestrelli, gli ospiti riescono ad affacciarsi con convinzione: con Corradini, che calcia dal cuore dell’area, e con la punizione dal limite potente e precisa di Cianci. Ci pensa Sorzi.

Il mancino chirurgico

Il Carpi si ripresenta in campo con Puletto al posto di Fossati, che si era infortunato sul finale di primo tempo. Il nuovo entrato va in trequarti, con Cortesi avanzato a fianco di Gerbi. Con la capolista Entella contestualmente in vantaggio, ci si attende la Ternana, ma sono solo i biancorossi a farsi pericolosi: con la punizione di Puletto a mezzo metro dal sette e con un paio di conclusioni di Gerbi. Quando, al 26’, Maestrelli rimedia il rosso dopo aver placcato il nuovo entrato Stanzani lanciato in contropiede, gli ospiti fiutano l’impresa. Liverani si cautela togliendo Millico, Serpini risponde inserendo Casarini e Tcheuna. Ma il Carpi non ha fretta, controlla e aspetta il momento giusto, che arriva a due minuti dal termine del tempo regolamentare: Mandelli verticalizza per Casarini che si infila in area tra i difensori rossoverdi, controlla e conclude superando Vennucchi. Tutto di mancino, tutto bellissimo. Vale la salvezza matematica. l

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