Carpi, slitta a mercoledì la gara con la Torres: corsa contro il tempo per non perdere il traghetto
La gara di Sassari rinviata per la morte di Papa Francesco: in Sardegna c'erano già 49 tifosi, molti dei quali stanno rientrando. La squadra avrà i minuti contati
CARPI. La partita tra Torres e Carpi, inizialmente in programma per la giornata di oggi, si disputerà mercoledì alle ore 18, insieme al resto della 37ª giornata del girone B. La disposizione è stata data dalla Lega Pro nella tarda mattinata, dopo la sospensione delle competizioni decretata a seguito della morte di papa Francesco.
Corsa contro il tempo
Una decisione che ha pesato e peserà tantissimo sul Carpi, costretto a prolungare la permanenza in Sardegna in attesa di domani, quando dividerà i pensieri tra il campo e l’ansia di riuscire a salire in tempo sul traghetto: la partita, una doccia fatta alla meglio in 15 minuti, poi tutti in pullman all’imbarco di Olbia che punta su Livorno. Puntuali, perché alle 22 si parte. Sette ore di mare e poi ancora rimbalzati sulla corriera verso Carpi. Nemmeno il tempo di riannodare i pensieri che c’è già la sfida col Sestri Levante, domenica 27 aprile.
I tenativi dei biancorossi
Il Carpi ha tentato ogni strada per evitare l’odissea: aveva persino avanzato la proposta di posticipare a mercoledì 30 aprile la chiusura del campionato e recuperare domenica prossima, ma le altre di Serie C si sono rivelate intransigenti. Così i biancorossi si sono trovati intrappolati in una commedia, aggravata dall’impossibilità di prolungare il soggiorno all’Hotel Pegasus, che pur ha trovato disponibilità aggiuntive fino ad oggi. Così, piuttosto che altre improbabili sistemazioni, l’unica opzione è diventata il traghetto.
La solidarietà della Torres
Solidarietà è giunta dalla Torres, che ha messo a disposizione materiale tecnico e il campo d’allenamento (l’impianto del Latte Dolce, seconda squadra della città di Serie D). La società sarda si è spesa anche per trovare sistemazione ai tifosi carpigiani che rimarranno fino a mercoledì. La realtà è che la maggior parte dei 49 impavidi ha dovuto ripiegare per tornare a Carpi a notte fonda. Tra loro i gruppi organizzati dei GdL e dei Qzd, assieme a qualche viaggiatore solitario.