La Serie C scopre il Var a chiamata: in casa Carpi sarà Cassani a “portare” l’arbitro al monitor
Il 20 luglio la Fifa darà il crisma ufficiale a una svolta epocale per la Serie C, su iniziativa dell’ex arbitro Daniele Orsato che ora è designatore della Can C: l’introduzione del Football Video Support, ribattezzato “Var light” o “Var a chiamata”
CARPI. Tra poco meno di una settimana, il prossimo il 20 luglio, la Fifa darà il crisma ufficiale a una svolta epocale per la Serie C: l’introduzione del Football Video Support, ribattezzato “Var light” o “Var a chiamata”. La novità investirà anche il Carpi e lo stadio Cabassi, che verranno trascinati nel vortice del rinnovamento tecnologico.
Come funziona
L’iniziativa reca la firma di Daniele Orsato, ex arbitro internazionale e ora designatore della Can C. È lui l’alfiere di questa innovazione destinata a mutare il volto delle domeniche di provincia. A partire dalla stagione imminente, il Var light farà infatti capolino in Serie C e in Serie A femminile, con il proposito di spingersi un giorno anche tra i dilettanti della Serie D. Diversa dal fratello maggiore Var (Video Assistant Referee), costoso e logisticamente esigente, questa versione “leggera” si propone come un ausilio tecnico ideato su misura per i campionati con disponibilità economiche più limitate e saranno pochissime le implementazioni richieste ai club. In sostanza, l’arbitro potrà avvalersi di un monitor sistemato a bordo campo, con l’assistenza di un operatore video. Il tratto distintivo del sistema risiede nella possibilità di chiamata da parte delle squadre: ogni squadra avrà diritto a due revisioni da spendere durante la gara. «Il quarto ufficiale – ha dichiarato Orsato alla Gazzetta dello Sport – controllerà ogni frame e ogni allenatore avrà due chiamate a disposizione. Poi, sarà l’arbitro ad andare al video a guardare e controllare le richieste dei tecnici prendendo la decisione opportuna». Se la revisione porta a rovesciare la decisione arbitrale iniziale, la chiamata non verrà conteggiata. Una regola che premia la prontezza di spirito e la fondatezza delle proteste. Nel caso del Carpi, sarà il tecnico Stefano Cassani ad avere la facoltà d’intervenire. Al suo fianco, uno dei componenti dello staff potrà consultare in tempo reale un tablet – salvo smentite regolamentari – per valutare l’opportunità di sollecitare la revisione. Resta solo da attendere che la Fifa dia il via libera ufficiale e, a seguire, che giungano istruzioni su come allestire il monitor per l’arbitro.
Gli episodi passibili di revisione
Gli episodi passibili di revisione seguiranno i dettami canonici del protocollo Var: reti convalidate o annullate, calci di rigore, espulsioni dirette e scambio d’identità tra giocatori. La decisione dell’arbitro potrà essere ribaltata solo in presenza di un “chiaro ed evidente errore” o di un “grave episodio non visto”: locuzioni ormai entrate nel lessico del calcio tecnologico. Il vantaggio del Video Support sta nella sua sobrietà: bastano da una a quattro telecamere – ben lontani dagli occhi onnipresenti del Var tradizionale – e nessun bisogno di arbitri supplementari da rintanare in una sala di controllo. Una scelta che spalanca le porte dell’equità anche ai campionati cosiddetti “minori”, da sempre esclusi dai privilegi della tecnica per ragioni prevalentemente di cassa.
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