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Carpi, che incubo: va sotto, resta in 10 e risveglia il Gubbio

di Fabio Garagnani
Carpi, che incubo: va sotto, resta in 10 e risveglia il Gubbio

Dopo tre risultati utili di fila, brusco stop per i biancorossi. Gara decisa in mezzora: 2-0 per gli umbri e rosso a Zagnoni

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CARPI. Brusco risveglio per il Carpi, che dopo tre risultati utili consecutivi capitola malamente al Cabassi in un pomeriggio che si tramuta subito in incubo. Mezz’ora appena e la partita è già persa: due reti al passivo, un’espulsione pesante, e l’inerzia che scivola via. L’arbitro mostra il rosso a Zagnoni su segnalazione Fvs proveniente dalla panchina eugubina, mentre i biancorossi sono già in ginocchio, vittime dei propri errori e della pressione furiosa di un Gubbio entrato in campo con ferocia e lucidità. Gli umbri ritrovano concretezza grazie al redivivo La Mantia, rilanciato da Di Carlo, autore dell’assist per Carraro e del gol che ha messo in discesa il match nel primo tempo. Il Carpi, brutto e svagato, è stato una copia sbiadita di sé stesso ma è uscito tra gli applausi della sua curva.

UNO-DUE ED ESPULSIONE

Mister Cassani deve fare i conti con un attacco ridotto all’osso. Alla lista dei guai si aggiunge lo squalificato Casarini, che va a far compagnia agli infortunati Forte e Gerbi. Come se non bastasse, Sall è acciaccato e si accomoda in panchina. Il tecnico, pur nelle ristrettezze, torna alla formula classica: due trequartisti - Stanzani e Arcopinto - a ispirare Cortesi, schierato come unica punta. Che la giornata sia storta lo si intuisce già al 5’, quando Rosetti sbaglia la misura di un retropassaggio scellerato sulla propria trequarti: La Mantia ringrazia, ruba palla e serve Carraro, che non ci pensa due volte. Avanza di qualche passo e fulmina Sorzi con una conclusione all’angolino. Il Carpi non riesce a costruire, annaspando sotto l’aggressività di un Gubbio che al 14’ colpisce di nuovo: recupero palla, verticalizzazione rapida, e La Mantia che controlla al limite e calcia di destro contrastato da Panelli. La sfera s’impenna e scavalca Sorzi: 2-0. Il portiere evita il tris su La Mantia, ma sul filo del 20’ arriva comunque il colpo del ko. Zagnoni alza la gamba su un contrasto con Di Bitonto e lo colpisce al capo: l’arbitro estrae il giallo, ma Di Carlo chiede il Fvs. L’arbitro torna dal monitor e cambia il colore: rosso diretto. Di Bitonto lascia il campo a Fazzi. Carpi in dieci, Figoli arretra sulla linea difensiva, Stanzani e Arcopinto provano a reggere un centrocampo ridotto all’osso in un 3-5-1 di sopravvivenza. Al 42’ il primo tiro dei biancorossi è un pallone spedito in cielo da Rosetti: emblema di un pomeriggio da dimenticare.

RIVOLUZIONE

Cassani cambia quattro uomini all’intervallo: dentro Tchuena, Maharani, Amayah e Lombardi. Scossa invocata ma non pervenuta. Il Carpi resta impacciato, sbaglia appoggi elementari, si smarrisce tra fretta e confusione. Il Gubbio, ci prova con Carraro prima di un lampo dei padroni di casa 22’: Maharani riceve in uscita dall’area e, di prima intenzione, coglie la base del palo. L’unico brivido biancorosso è subito gelato dall’ennesimo regalo. Lombardi si fa bruciare da Minta, poi recupera quel tanto che basta per deviare la palla sui piedi di Djankpata, che a porta spalancata infila il 3-0. Pietra tombale.

Non resta che il tempo per una doppia chiamata Fvs della panchina biancorossa, ma entrambe si concludono con un nulla di fatto: sul colpo alla testa ricevuto da Cecotti e poi su un presunto fallo in area su Cortesi. Da sottolineare il gesto della Bertesi-Siligardi, che espone uno striscione in memoria di Vittorio, tifoso della Spal scomparso nei giorni scorsi: tocco di umanità in un pomeriggio da cancellare.