Modena, senti Nieling: «Il gialloblù è nel mio destino»
L’olandese è stato il match winner al Braglia nel successo sulla Juve Stabia
MODENA. Dopo il gol straordinario segnato direttamente… dall’Olanda contro la Juve Stabia, è l’uomo del momento in casa gialloblù. Mercoledì 5 novembre Bryant Nieling è stato il protagonista anche dell’intervista settimanale nella sala stampa del Braglia. Non ha ancora una sufficiente conoscenza della lingua italiana quindi ha risposto in inglese alle domande, con traduzione affidata a Jacopo Mazza dell’Ufficio stampa del Modena.
Nieling, lei è nato a Sittard, città che confina con Germania e Belgio. Si sente un po’ anche tedesco o belga?
«No, sono olandese e mi senti solo olandese».
Anche il Cambuur, la sua squadra di provenienza, ha i colori giallo e blu. Il Modena era nel suo destino…
«È vero, evidentemente era nel mio destino, visto che anche la squadra precedente in cui ho giocato a livello giovanile aveva questi colori».
Lei è un mancino naturale e lo usa per passare e tirare.
«Certo, credo molto nel mio piede sinistro, meno nel destro, ma è molto anche questione di fiducia».
Dopo la sconfitta nel derby siete stati bravi a reagire bene e a ripartire subito.
«Siamo molto contenti, è stata una bella reazione a quella sconfitta. Il campionato però è molto lungo e gli avversari che incontriamo sono tutti forti».
Mister Sottil come allenatore è un sergente di ferro o no?
«Dato che non conosco ancora bene la lingua italiana, per me non è facilissimo parlare col mister, anche se alcuni componenti del suo staff mi spiegano poi in inglese le sue indicazioni. Come persona è molto positiva e mi trovo bene».
A proposito di lingua, sta studiando l’italiano?
«Per adesso so soltanto qualche espressione semplice, tipo “sto bene”. Per un olandese non è facile l’italiano, ma prendo lezioni tutte le settimane».
Abbiamo visto tutti le immagini del festeggiamento del gol in un locale cittadino.
«Sì, abbiamo festeggiato con le persone che mi erano venute a trovare e avevano visto la partita ed erano impazzite dopo il gol. È stato bello, anche perché di solito qui a Modena sono solo, tranne nei momenti in cui mi raggiungono amici o familiari. Visto quel gol, ho chiesto loro di venire qui spesso, mi portano anche bene. Con loro comunque ci sentiamo a distanza, specie prima delle partite».
Dove vuole arrivare?
«Non so, sono solo all’inizio della mia carriera».
Visto il tiro che ha, l’ha provato su punizione?
«Provo qualche punizione in allenamento, ma nella prima partita a Torino ne ho calciato una molto male, quindi forse non sono più… in lista».
Tifa per qualche squadra? E perché un Paese piccolo come l’Olanda sforna tanti calciatori forti e la sua Nazionale è sempre tra le migliori?
«Tifo solo le squadre per le quali gioco o ho giocato. Riguardo l’Olanda, non ci sono segreti, semplicemente il calcio è molto diffuso e soprattutto si comincia a giocare molto presto».
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