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Sassuolo, senti Carnevali: «Grosso un top allenatore, nel futuro c’è l’Europa»

Sassuolo, senti Carnevali: «Grosso un top allenatore, nel futuro c’è l’Europa»

L’amministratore delegato neroverde dopo il pari a San Siro con il Milan: «Un bello spot per il calcio»

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SASSUOLO. Il suo Sassuolo vola e quale momento migliore per parlarne se non dopo la bella partita di San Siro? Giovanni Carnevali ha rilasciato una lunga intervista alla trasmissione “La politica nel pallone” su GR Parlamento: «Sicuramente quella contro il Milan è stata una bella gara in un grande stadio – ha commentato l'amministratore delegato neroverde - ci sono stati anche quattro gol, credo sia stato un bello spettacolo per il pubblico. Una partita all'inglese? Sì, piena di emozioni, è questo quello che ci deve essere nel calcio, quello spirito che forse stiamo rischiando di perdere».

Esempio

Al Meazza il Sassuolo non è sembrata certo una neopromossa: «Noi siamo stati in Serie A per tanti anni, fortunatamente siamo stati in B una sola stagione e poi siamo ripartiti con la stessa voglia e gli stessi obiettivi, grazie alla nostra proprietà, alla famiglia Squinzi, che ci ha dato la possibilità di proseguire con le stesse idee, con lo stesso modo di lavorare, con un allenatore come Fabio Grosso che sicuramente ci sta dando tanto, e con il nostro direttore sportivo Francesco Palmieri. Abbiamo messo insieme una squadra che credo possa disputare un buon campionato. Abbiamo una storia affascinante alle spalle, soprattutto contando da dove siamo partiti. Abbiamo uno stadio di proprietà, un centro sportivo all'avanguardia, un settore giovanile di un certo livello. Stiamo facendo tante cose interessanti, io credo che il Sassuolo potrebbe essere preso ad esempio, anche per come viene gestito a livello di sostenibilità. È un campionato difficile, non solo sotto l'aspetto tecnico ma anche economico, si parla tanto dei grandi club e meno di quelli minori, che spesso fanno delle cose straordinarie per poterci rimanere».

Piedi per terra

Ora però serve mantenere i piedi per terra: «Noi abbiamo un obiettivo ben chiaro, arrivare alla salvezza il più velocemente possibile, una volta raggiunto questo, proveremo a fare più punti possibili». Uno dei fiori all'occhiello del Sassuolo è il suo settore giovanile: «Qual è il segreto? Crederci e aver voglia di investire, sia nei tecnici che nelle strutture, la nostra idea è quella di migliorarsi sempre di più, questa è la volontà della proprietà, era quella del dottor Squinzi. Abbiamo vinto dei trofei, credo che oggi l'obiettivo sia far sì che alcuni dei ragazzi possano arrivare a far bene in prima squadra, ci siamo già riusciti diversi volte. Questo permette di poter investire quello che si risparmia in prima squadra proprio nel settore giovanile, il futuro deve essere questo, sebbene in Italia ci siano regole che spesso penalizzano più che aiutare».

Grosso top

Tra le scelte azzeccate c'è Fabio Grosso: «Il Sassuolo anche in passato ha avuto grandi allenatori, credo che Grosso possa dare continuità da questo punto di vista. Quando siamo retrocessi, la scelta è ricaduta su di lui sia per l'aspetto tecnico che per quello umano, è una grandissima persona, c'è un grande feeling. Quando società e mister hanno le stesse idee, gli stessi obiettivi, la stessa volontà, si possono fare delle buone cose. Credo che tra gli allenatori giovani sia uno dei migliori, se non il migliore».

Sirene per Laurienté

Laurienté a San Siro ha fatto una grande partita, forse il Milan dovrebbe citofonare a Sassuolo per risolvere qualche problema: «Se qualcuno suona, noi apriamo e valutiamo. Nel mese di gennaio vorremmo mantenere la squadra per come è, però facciamo tutte le valutazioni, non poniamo limiti. Laurienté è un giocatore di grande qualità, abbiamo già avuto delle richieste lo scorso anno, abbiamo avuto la forza come società di resistere, e i giocatori si sono dimostrati dei super professionisti, perché siamo retrocessi tutti insieme e tutti insieme dovevamo risalire in Serie A nel più breve tempo possibile. Ora che ci siamo riusciti, se ci saranno delle opportunità, delle proposte interessanti, le dobbiamo tenere in considerazione. Se bastano 30 milioni per Armand? Possono bastare, ma non è tanto un discorso di cifre, quanto del momento in cui la società si trova. Ogni trattativa è difficile, i giocatori non hanno un cartellino attaccato al collo con il prezzo, vanno fatte diverse valutazioni».

Rinforzi

«Noi abbiamo una struttura snella, ma con collaboratori molto validi, da noi gli algoritmi hanno uno spazio ridotto rispetto al vedere i giocatori di persona. Ci aspetta il mese di gennaio, che sarà lungo e complicato, in una fase importante del campionato, ad oggi vogliamo mantenere la rosa, anzi, se ci saranno delle opportunità su giovani di prospettiva, magari faremo qualche investimento». Berardi bandiera Berardi sembra destinato a rimanere a vita: «Io ci ho sempre sperato e ne sono ben felice. Sebbene, se fossi un grande club, io un pensiero ce lo farei, perché è un campione. Volpato? Diamogli il tempo per crescere e maturare, ha grandissime qualità e un potenziale enorme. Credo che avere accanto persone come Matic e Grosso, possa aiutarlo a crescere».

Prezzi biglietti

Sulla decisione della Lega Calcio di istituire una commissione dedicata al prezzo dei biglietti nel settore ospiti, Carnevali ha le idee chiare: «Io a questa commissione sicuramente non parteciperò. Bisogna avere rispetto dei tifosi e non mettere dei prezzi spropositati. Ma il prezzo dipende anche da dove li metti i tifosi e da che servizi offri: quelli del Milan al Mapei Stadium hanno una visione completamente diversa da quella che hanno avuto i nostri dal terzo anello di San Siro, dove forse dovrebbero essere pagati per andare invece di pagare loro...Quindi non trovo corretto che si debbano fare gli stessi prezzi».

Sogno Europa

La Serie A quest'anno è molto combattuta: «È bellissimo questo campionato, speriamo che si vada avanti così, è spettacolare, interessante. È bello che anche alcuni club medio-piccoli possano lottare. Per squadre come il Sassuolo andare a giocare contro l'Inter o il Milan e fare un risultato positivo è un sogno. Le emozioni, il cuore, sono le cose più belle, i grandi club vanno benissimo, ma non possiamo far morire i medio-piccoli».

Visto il periodo natalizio, non poteva mancare la “letterina” a Babbo Natale: «Umanamente chiederei tanta serenità, in un mondo che va sempre così veloce a volte perdiamo di vista il bene comune di tutti. Calcisticamente, il sogno nel cassetto è che questa società possa continuare con questo stile, con questa voglia di lavorare, di alzare sempre il livello di crescita, per poter ambire un domani anche a qualcosa di particolare, come ad esempio il discorso Europa».