Quando un emergente Lucio Corsi si esibì a Soliera: «Felici che l’Italia si sia accorta di lui»
Il cantante toscano, secondo classificato al Festival di Sanremo 2025 con il brano “Volevo essere un duro”, quattro anni fa fu protagonista della serata di apertura di “Arti Vive Festival” al Castello Campori. Veniva presentato come «una delle figure più interessanti del cantautorato italiano»
SOLIERA. «Siamo felici che l’Italia si sia accorta di Lucio Corsi, a Soliera avevamo già scommesso sul suo straordinario talento: quattro anni fa, ad Arti Vive Festival». Così il Comune di Soliera ha celebrato il secondo posto in classifica conquistato dal cantautore toscano, in gara con “Volevo essere un duro”, al Festival di Sanremo 2025 condotto da Carlo Conti. Solo il televoto gli ha negato la vittoria, premiando Olly e la sua “Balorda Nostalgia”. Una vera scoperta per milioni di Italiani, Lucio Corsi, capace di catturare l’attenzione di tutti con la sua voce delicata e il suo talento ma anche con le sue scelte: dal look al duetto con Topo Gigio n. ella serata delle cover
L’esibizione a Soliera
L’8 luglio 2021 Lucio Lucio Corsi fu protagonista della serata di apertura di Arti Vive Festival al Castello Campori: «Lucio Corsi – scriveva Arti Vive Festival nella presentazione della serata – è una delle figure più interessanti del nuovo cantautorato italiano: con soli tre album all’attivo – “Altalena boy/Vetulonia Dakar”, “Bestiario Animale” e “Cosa Faremo Da Grandi?” – ha saputo raccontare una sua peculiarissima dimensione artistica, contraddistinta da tratti onirici e soavi, fanciulleschi e surreali. Folker, glam rocker, cantastorie: Lucio Corsi è un artista dal fascino sempre cangiante e inafferrabile». Anche il Comune di Soliera definiva Corsi come «una delle figure più interessanti del nuovo cantautorato italiano». Nel comunicato stampa diffuso in occasione di Arti Vive Festival 2021 veniva poi aggiunto che «in pochi anni dal suo esordio discografico l’artista toscano ha saputo raccontare una sua peculiare dimensione artistica, contraddistinta da tratti onirici e soavi, fanciulleschi e surreali. Un autore e un musicista mai domo, le cui composizioni sono capaci di fluttuare leggere e cangianti tra generi diversi, dal folk al glam rock, fino alla dimensione del cantastorie».
La sorella di Massimo Riva
Durante il Festival di Sanremo anche Claudia Riva, sorella del compianto chitarrista di Vasco Rossi, Massimo Riva, aveva mostrato il suo apprezzamento per il cantautore toscano, evidenziando anche la somiglianza con il fratello: «Non lo conoscevo, ma ho avuto un’attrazione strana verso di lui. Subito non capivo, poi ho collegato: è strabiliante quanto somigli a mio fratello Massimo. Soprattutto dal punto di vista fisico, ma anche per la sua gestualità, per come tiene la chitarra e come si muove», le sue parole in un post su Facebook (qui l’articolo). Per poi aggiungere: «Sicuramente a Massimo piacerebbe molto, è un po’ come la sua versione 2025. Mio fratello all’apparenza era rumoroso, ma aveva un lato fragile e dolce, che forse sul palco non si notava. Un lato che, invece, Corsi rappresenta alla perfezione. C’è tanta violenza in giro, anche nella scrittura, mentre il brano di Lucio Corsi è delicato e personalmente mi piace molto. E poi è un personaggio fuori dal tempo, o meglio d’altri tempi».