Gazzetta di Modena

Modena

Il caso choc

Paziente si denuda in ambulanza e molesta una giovane infermiera

di Stefania Piscitello

	L'episodio choc è avvenuto su un'ambulanza del 118
L'episodio choc è avvenuto su un'ambulanza del 118

L’uomo era disteso sulla barella nel retro del mezzo di soccorso del 118 quando si è abbassato i pantaloni: corsa all’ospedale di Baggiovara, dove sono intervenute le forze dell’ordine. La donna ha sporto denuncia ai carabinieri

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MODENA. Era seduto sulla barella dell’ambulanza che lo stava trasportando in ospedale. Si è abbassato i pantaloni e ha iniziato a molestare l’infermiera che era con lui sul retro del mezzo.

La denuncia ai carabinieri

C’è una denuncia depositata dai carabinieri, c’è una giovane infermiera sotto choc, c’è il tema sempre più attuale della sicurezza che è fondamentale garantire al personale sanitario e, nello specifico, della sicurezza a bordo dei mezzi di soccorso. C’è tanto altro nell’episodio choc che si sarebbe verificato sul finire di ottobre a Modena e su cui al momento ci sono certamente tanti contorni da chiarire ma anche tanti punti fermi. Un abuso ai danni di una professionista che fa parte di una categoria purtroppo sempre più al centro di episodi di violenza.

L’episodio durante un soccorso

Tutto è successo un mese fa. L’infermiera è insieme a un collega, incaricato di guidare l’ambulanza. I due sono impegnati in un intervento di soccorso a un paziente – un italiano sulla trentina – che viene posizionato sulla barella in ambulanza. A quel punto, ognuno prende il suo posto. L’autista davanti, alla guida. L’infermiera sul retro per prestare assistenza al paziente durante il trasporto. Il mezzo si dirige verso Baggiovara, ma la situazione diventa subito pericolosa. L’uomo è seduto sulla barella quando comincia a toccarsi le parti intime. Si abbassa anche i pantaloni mentre quei gesti diventano sempre più espliciti. Il tutto davanti all’infermiera, accompagnato da parole e avance. La donna è terrorizzata e non sa come comportarsi. Una cosa la fa: urla e chiede aiuto al collega che probabilmente concentrato sulla guida in un primissimo momento non si rende effettivamente conto di cosa stia avvenendo. Poi però lo capisce. Lo capisce soprattutto quando il paziente si alza dalla barella dirigendosi verso la collega che, pur sopraffatta dal terrore, ha un momento di lucidità e intima all’autista di non fermarsi, ma invece di proseguire rapidamente verso l’ospedale e di chiamare le forze dell’ordine. Poi è tutto molto frenetico: l’autista chiede aiuto, arriva a Baggiovara e lì i due professionisti trovano le forze dell’ordine.

L’appoggio dell’Ausl

L’incubo finisce. Ma non per l’infermiera, che dopo questo episodio ha seguito il percorso che, da protocollo, l’Ausl offre al personale sanitario vittima di violenza. L’Ausl specifica che «ha da subito offerto tutto l’appoggio possibile alla dipendente e sarà al suo fianco nell’iter giudiziale, ed esprime la ferma e assoluta condanna rispetto a quanto accaduto; richiama inoltre i media al rispetto della privacy, come richiesto dalla dipendente, e chiede che tale vicenda sia trattata con il massimo riguardo. Seppure l’identità della vittima non sia ravvisabile, infatti, la notizia può riaccendere il trauma subito dalla persona e da tutte coloro che possono riconoscersi in un vissuto simile»

Violenza contro i sanitari

È l’ennesimo gravissimo episodio nei confronti dei sanitari. I professionisti modenesi non hanno ancora dimenticato il pestaggio di ottobre ai danni di due infermieri all’ospedale di Baggiovara. E ora si impone un altro tema, quello già citato della sicurezza sui mezzi di soccorso, dove solo un autista e un infermiere – come in questo caso – possono trovarsi a dovere gestire soggetti difficili, talvolta in condizioni alterate.

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