La befana comunista porta il carbone a John Elkann davanti alla Maserati
Rifondazione Comunista ha scelto il presidente di Stellantis come destinatario del “regalo”
MODENA. La befana comunista porta il carbone a John Elkann davanti ai cancelli della Maserati in viale Ciro Menotti. Come da tradizione, Rifondazione Comunista ha organizzato l’iconica consegna per l’epifania: dopo Hera nel 2024, quest’anno il carbone è toccato al presidente di Stellantis, in riferimento alla grave crisi di Maserati, dove da mesi centinaia di lavoratori e lavoratrici sono in cassa integrazione a causa di un calo vertiginoso della produzione e delle vendite.
La consegna
Davanti ai cancelli della Maserati si è presentata puntuale, con scopa e nasone, la befana comunista. «La befana arriva alla Maserati, abbiamo deciso di consegnare il carbone al presidente di Stellantis per la gestione di questi ultimi tempi: posti di lavoro a rischio, tagli e contemporaneamente staccano assegni di buone uscite milionarie agli amministratori e dividendi miliardari mentre i lavoratori sono in cassa integrazione come a Modena. I lavoratori hanno lavorato solo 60 giorni, dal 22 di novembre sono in cassa integrazione. Rientreranno a lavoro a febbraio. C’è bisogno di un rilancio ma sono solo parole al vento. I fatti ci dicono che Stellantis non ha mai mantenuto gli impegni con il nostro Paese nonostante i 220 miliardi di euro elargiti al gruppo».
Anno nero
Lo stabilimento Maserati di Modena nei primi nove mesi del 2024 tra tutti quelli del Gruppo Stellantis in Italia è quello che ha segnato il maggior calo produttivo rispetto allo stesso periodo dell’anno passato, addirittura un -75% Il tutto in un contesto nel quale Stellantis tra autovetture e furgoni commerciali ha raggiunto appena 387.600 unità contro le 567.525 del 2023.
La festa per i 110 anni
La befana comunista non ha gradito la festa per i 110 anni di Maserati, dove clienti da tutta Italia avevano sfilato per Modena con i modelli più iconici e la sera erano andati a cena da Bottura: «Un offesa ai lavoratori in cassa integrazione con stipendi da fame. Chi produce ricchezza sono i lavoratori, c’è uno squilibrio enorme tra gli azionisti e i dipendenti».