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L’appello

Investito e ucciso in bici a 19 anni: «Diteci la verità sull’incidente»

di Daniele Montanari

	Il luogo della tragedia a Castelfranco
Il luogo della tragedia a Castelfranco

La famiglia di Oussana Haymouda, il giovane marocchino tamponato da un’auto sulla via Emilia a Castelfranco, si è affidata all’avvocato modenese Davide Ascari e confida nelle indagini, in attesa dell’autopsia: «Vogliamo capire se c’è stato davvero un pirata della strada»

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CASTELFRANCO. «La famiglia di Oussana vuole sapere la verità sull’incidente. Vuole sapere se è stata o no un’auto pirata a ucciderlo». A sottolinearlo è l’avvocato modenese Davide Ascari, che è stato contattato dal cugino di Oussana Haymouda, il 19enne di origini marocchine vittima martedì mattina di una tragedia della strada sulla via Emilia, a Castelfranco. Dal legale arriva anche la conferma: il ragazzo a quell’ora stava andando in bici a lavorare, un piccolo lavoretto in campagna che si era trovato.

L’incidente

Erano circa le 7 sulla via Emilia Ovest, a Castelfranco, subito dopo la rotonda del McDonald’s (andando verso Modena). Un orario trafficatissimo, vita la fitta presenza di pendolari che si recavano al lavoro. La dinamica è ancora in corso di approfondimento da parte della polizia Locale di Castelfranco, in collaborazione con i carabinieri della locale tenenza e del Norm di Modena (anche loro sul posto), ma la prima ricostruzione è questa. Oussana stava procedendo con la sua bici verso Castelfranco ed è stato tamponato da una Honda che procedeva nella stessa direzione, guidata da un 59enne della provincia di Reggio, che ha sbalzato il 19enne con la sua bici nell’altra corsia. Questo quanto accertato finora.

C’è un pirata?

Poi c’è la testimonianza del 59enne, che si è regolarmente fermato e ha riferito che il corpo sull’altra corsia sarebbe stato travolto da un’altra auto che sopraggiungeva, in direzione opposta. E che poi non si è fermata. Vani i soccorsi, il 19enne è morto sul colpo. Gli agenti hanno subito iniziato le verifiche della segnalazione del 59enne, ma da quanto trapelato dalle immagini di videosorveglianza presenti in zona non è emersa finora la presenza di un’auto pirata. Si spera che dall’autopsia possano arrivare elementi chiari per confermare o meno la morte per il secondo impatto. Per ora solo nei confronti del 59enne reggiano è stato aperto in Procura un fascicolo per omicidio stradale. «La famiglia vuole la verità sull'accaduto – sottolinea l’avvocato Ascari – vuole capire come è morto Oussana e se c'è stato davvero un pirata della strada. Confidiamo che le indagini possano fare piena luce sulla dinamica». Oussana era in Italia da circa un anno. Non aveva ancora un lavoro fisso, ma si dava da fare. Viveva a Manzolino assieme ad alcuni cugini, straziati dalla tragedia.

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