Carnevale, cercasi Sgorghiguelo: «A Modena nessun giovane sa il dialetto»
La Famiglia Pavironica si ricompone dopo i dissidi, con la Pulonia che perdona il “figlio” Carlo Ventura, ma c’è difficoltà a trovare il suo sostituto per il futuro. Giancarlo Iattici, presidente della Società del Sandrone: «I ragazzi lo parlano poco»
MODENA. I panni sporchi si lavano tra le mura di casa, o almeno, così si suol dire. Ma la famiglia Pavironica, che negli scorsi giorni ha animato un vivace battibecco sulle pagine della Gazzetta di Modena, ha deciso di riappacificarsi con la stessa strategia. E meno male, perché il Carnevale è alle porte. Anche se c’è una questione che continua a perseguitare la Società del Sandrone: il futuro di Sgorghiguelo. «Il fratello minore dello Sgorghiguelo spinge, è ora che venga lui», aveva annunciato la Pulonia. E allora, chi prenderà il posto dell’attuale interprete Carlo Ventura?
Il passaggio di testimone
«Siamo una Società fatta di persone, ed è bene che ci muoviamo per trovare qualcuno che possa un giorno sostituirci, tutti noi – annuncia il presidente Giancarlo Iattici –. Non è semplice però, anzi, e abbiamo avuto modo di provarlo sulla nostra pelle, cercando di reclutare ragazzi che potessero imparare a fare il mestiere di Carlo Ventura, che interpreterà per l’ultima volta quest’anno lo Sgorghiguelo. Il punto è che i giovani non parlano il dialetto, allontanandosi sempre di più dalle radici linguistiche del territorio. Così facendo, se per la Pulonia e Sandrone, a causa di ragioni anagrafiche, ancora troviamo gente disponibile e capace, con gli Sgorghigueli è davvero una fatica». Ma sul futuro non conviene crucciarsi troppo. Concentrandosi sul presente non si può fare altro che intravedere un Carnevale “splendido”, come lo ha definito lo stesso Iattici.
L’attesa
«Sarà uno dei Carnevali più riusciti di sempre – prosegue – con una partecipazione da record, maschere da tutta Italia e un’esplosione di colori. Come sappiamo, Sandrone, Pulonia e lo Sgorghiguelo sono tornati da New York a ottobre insieme a una delegazione di maschere italiane che, in segno di amicizia, hanno deciso di far tappa a Modena per il Carnevale». E le novità non finiscono qui: c’è una carrozza nuova, bande pronte a suonare, e lo sproloquio di Sandrone, che promette di essere “particolarmente pungente”. Intanto, per chi volesse immergersi nella storia del Carnevale modenese, c’è il libro “Io e Sandrone”, realizzato dalla Società del Sandrone con la collaborazione di Beppe Zagaglia, che ha raccolto fotografie del Carnevale dal dopoguerra a oggi. «Un cimelio imperdibile per le famiglie modenesi, una memoria da sfogliare e conservare», conclude il presidente. E così, ora che i dissapori sono stati archiviati e le maschere sono pronte a scendere in strada, la festa può cominciare. Che il Carnevale inizi.