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Il caso

Uccise la madre e confessò in tv: scarcerato, andrà ai domiciliari in un luogo di cura

di Daniele Montanari

	Lorenzo Carbone uccise la madre e confessò in tv
Lorenzo Carbone uccise la madre e confessò in tv

Lorenzo Carbone, il 51enne reo confesso dell’omicidio di Loretta Levrini avvenuto il 22 settembre 2024 a Spezzano, è stato sottoposto a perizia psichiatrica: «Non sta bene»

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FIORANO. Uccise la madre, soffocandola nel letto. Ma viene scarcerato, dopo neanche sette mesi di detenzione. La decisione giudiziaria “clamorosa” si spiega con la fragilità delle condizioni mentali dell’uomo.

La confessione in televisione

Si tratta di Lorenzo Carbone, il 51enne reo confesso dell’omicidio della madre Loretta Levrini, il 22 settembre 2024 a Spezzano. Un delitto che aveva confessato in diretta tv, a Pomeriggio Cinque, venendo subito arrestato e condotto in carcere. Da subito era emerso un quadro di sofferenza mentale dell’uomo, che è stato poi confermato dagli esperti. Il 51enne infatti è stato sottoposto a perizia psichiatrica: al consulente del pm ne sono stati affiancati due di parte dagli avvocati di Carbone, Giuseppe Rizzo e Giuliana Salinitro. Ne è emerso un disturbo schizoide di personalità e dello spettro autistico di una portata tale da avere influito sulla sua capacità di intendere e volere al momento del delitto. Da qui la sottolineatura da parte di psicologi e psichiatri della inidoneità dell’ambiente carcerario per una persona con tali fragilità.

Arresti domiciliari in clinica

Il gip ha preso atto delle conclusioni, e venerdì 11 aprile nel pomeriggio ha disposto la scarcerazione di Carbone, sostituendo la misura cautelare con quella degli arresti domiciliari in una clinica, dove potrà essere assistito da specialisti. «Accogliamo con grande soddisfazione la decisione del giudice, che ha sostituito la misura cautelare in atto, concedendo a Lorenzo Carbone gli arresti domiciliari in un luogo di cura» sottolineano gli avvocati Rizzo e Salinitro. «Già la perizia depositata all’esito dell’incidente probatorio – ricordano – aveva dato atto della condizione di particolare vulnerabilità di Lorenzo e delle difficoltà che ha dovuto affrontare in oltre sei mesi di carcere. Siamo convinti che la conclusione dell’esperienza detentiva consentirà al nostro assistito di affrontare l’imminente processo in una condizione di maggiore serenità». 

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