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Daniela Coman uccisa, il dolore alla Sce di Baggiovara: «Un vuoto nei nostri cuori»

di Stefania Piscitello

	Daniela Coman aveva 48 anni
Daniela Coman aveva 48 anni

L’amministratore delegato dell’azienda in via Giardini, Ormes Corradini, e i colleghi ricordano la 48enne soffocata dal compagno Peter Pancaldi: «Una tragedia, era una persona stupenda»

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MODENA. La notizia della morte di Daniela è arrivata come un fulmine a ciel sereno alla Sce srl dove Coman, trovata morta a letto tra mercoledì e giovedì, soffocata dal compagno Peter Pancaldi, lavorava da circa vent’anni. Lì, sulla via Giardini a Baggiovara, Daniela, che aveva 48 anni ed era madre di un bimbo di undici, aveva trovato quasi una seconda famiglia. Conosceva tutti, aveva un sorriso per chiunque varcasse la soglia dell’azienda: e ora alla reception c’è la sua sedia vuota, come il vuoto che ha lasciato alla Sce. «Giovane, gentile, professionale e sempre disponibile. Era l’addetta all’accoglienza, riduttivo pensarla al centralino». A ricordarla è il titolare della ditta, Ormes Corradini.

«La sua mancanza vibra nell’aria»

«L’accoglienza è il biglietto da visita di una azienda ed in molti anni alla reception hanno lasciato in tantissimi l’impronta della sua personalità. Coloro che dall’esterno entravano in Sce passavano prima dal suo sorriso, dai suoi modi eleganti, le prime informazioni e tante altre risposte che spesso per mancanza di tempo il resto del team non poteva dare».

Servirà tempo per metabolizzare quanto accaduto, ma si sentono già i primi effetti: «Entrare dalla porta principale ora è complicato… La sua mancanza vibra nell’aria». La 48enne era parte integrante dell’azienda: «Sono stato corretto da mia moglie Gabriella quando ho supposto in circa dieci/dodici anni la permanenza in Sce di Daniela: fu da noi assunta nel 2005; 20 anni, unico lavoro da quando si trasferì in Italia. Mai problemi, l’abbiamo seguita nella sua crescita professionale, l’abbiamo vista diventare mamma, affrontare i problemi con dignità, perseveranza, coraggio».

Era entrata nel cuore di tutti, lì dentro: «Conosceva ogni particolare del piccolo mondo della nostra piccola realtà: conosceva nome e cognome di tutti i 38 collaboratori, anche quelli assunti da poco. Il capitale umano è il vero valore della nostra azienda. Non importa il ruolo. Importante è l'attenzione, la passione che Daniela ha dedicato al proprio lavoro ed anche il tempo ne stabilisce l'importanza». Quello che resta ora, oltre il grande vuoto, è un desiderio: «Spero si faccia luce sul decesso anche se non ci sarà mai una pace per quanto accaduto. Posso solo sperare che in questo momento sia in quel posto meraviglioso, unico ed indescrivibile pieno di pace e amore. Ci vorrà tempo per colmare il vuoto che ha lasciato nei nostri cuori».

«Era una persona stupenda»

La notizia dell’uccisione di Coman è arrivata anche a tanti ex colleghi: «Sono incredulo – così uno di loro – abbiamo lavorato insieme per otto anni. Una persona stupenda, gentile e solare».

Che fosse solare lo conferma anche qualche vicino di casa a Sassuolo, nella zona tra via Santa Lucia e via Collegio Vecchio in cui per tanto tempo la donna ha vissuto con l’ex e il figlio: «Le piaceva prendersi cura delle piante in cortile – commenta qualcuno – Era una brava ragazza, sembrava essere serena. Non ci saremmo mai aspettati un simile epilogo. Adesso il pensiero va al suo bambino, che resta senza mamma. Una tragedia».

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