Sicurezza, i Comitati attaccano: «Modena merita di più, l'assessore Camporota si dimetta»
Oltre 150 persone all’evento con i Comitati dei cittadini alla Sala Pucci: «Le nostre richieste? Vigili di quartiere e controlli rafforzati su minori stranieri e baby gang»
MODENA. Il motto è “Modena merita di più”, la richiesta è chiara: «Vogliamo le dimissioni immediate dell’assessora Alessandra Camporota».
In una Sala Pucci gremita di persone – più di 150 – si è tenuta giovedì sera un’assemblea civica organizzata dai comitati spontanei della città.
L’attacco dei Comitati
Sicurezza e decoro i temi centrali in un incontro dai toni concitati, il preludio di una petizione che sarà lanciata nelle prossime settimane: «Spaccio, rapine, furti, - afferma Mattia Meschiari, co-promotore - baby gang, sbandati e tossicodipendenti dilagano nelle nostre strade. Abbiamo paura e siamo stanchi. Io stesso mi sono trovato una sera di fronte a una gang nel parco, con persone armate di coltelli, mazze e bastoni. Fa male vedere che, oltre a noi, anche le forze dell'ordine si sentano impotenti».
Queste le premesse. Alle spalle di Meschiari, proiettati alla parete, scorrono gli articoli di cronaca nera usciti sulla stampa locale in questi mesi. «La politica deve far sì che la violenza sessuale di Tabina, - continua - il recente accoltellamento ai Giardini Ducali e le bastonate al parco XII Aprile diventino solo un ricordo del passato. Da qui le proposte, a partire dalla richiesta di dimissioni dell’assessora alla Sicurezza Camporota, che non ha dimostrato di gestire adeguatamente le criticità di competenza».
Le richieste
E poi l’elenco delle richieste: «Il primo punto riguarda l’accoglienza dei minori non accompagnati: chiediamo la pubblicazione, entro 60 giorni, di un resoconto dettagliato che includa le procedure adottate per l’accertamento dell’età. È necessario poi valutare la necessità di incrementare l’organico della polizia locale oltre a istituire la figura del “vigile di quartiere”. Il contrasto alle baby gang deve passare dalla creazione di un tavolo interistituzionale permanente con i rappresentanti di forze dell’ordine, Comune e servizi sociali. Chiediamo poi verifiche periodiche sugli alloggi popolari per prevenire sovraffollamento, subaffitti irregolari e degrado abitativo. È ora di elaborare un piano di mobilità sostenibile, di prevenire il disagio giovanile, di riqualificare i parchi e di una maggiore trasparenza e partecipazione della cittadinanza nei processi decisionali».
Le periferie
Liliana Ferrari, fondatrice del Comitato per una Modena pulita e sicura, aggiunge: «La nostra è una città altamente degradata soprattutto nelle periferie. Le persone normali e civili abbassano la testa piuttosto che scontrarsi. Eppure è molto difficile mantenere la calma, siamo privati delle libertà primarie: quelle degli spostamenti, di poter fare acquisti, e anche di immaginare un futuro per i nostri nipoti».
La voce dei cittadini
Chiara Costetti, cittadina che risiede alla Madonnina, elenca le zone critiche: «Il centro storico, il Novi Sad, i Giardini Ducali, il quartiere Sacca, il parco XXII Aprile, la Madonnina. La sicurezza deve passare anche da una maggiore illuminazione e collegamenti sicuri tra centro e periferie». Elisa Fangareggi aggiunge: «Abbiamo il problema dei minori non accompagnati. L’assessora Camporota ritiene che eseguire una radiografia al polso per capire l’età dei ragazzi sia un intervento eccessivamente invasivo. Però intanto nella nostra città i finti minori si aggregano alle baby gang», conclude.
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