Gazzetta di Modena

Modena

Il nuovo sistema

Raccolta rifiuti, in centro scoppia il caso: «Costretti a fare un chilometro per buttare la spazzatura»

di Mattia Vernelli

	I nuovi cassonetti per carta e plastica in centro
I nuovi cassonetti per carta e plastica in centro

La protesta di un residente nella zona tra via Emilia e piazza Grande, che non ha spazio nell’androne né per il bidone carrellato né per i bidoncini domestici e non può più esporre in strada i sacchi di carta e plastica: «I cassonetti più vicini sono in corso Cavour»

3 MINUTI DI LETTURA





MODENA. «Dalla nostra palazzina ai cassonetti in corso Cavour ci sono più di 450 metri, quasi un chilometro tra andata e ritorno. Come fanno gli anziani a portare a piedi sacchi pieni di spazzatura?». La domanda è posta da un cittadino e raccoglie le perplessità, per non dire i disagi, di tanti condomini e residenti della zona di Piazza Grande. Il nuovo sistema di raccolta è partito il 2 giugno, portando la rivoluzione che tutti conosciamo, perno del nuovo corso dell’Amministrazione comunale.

La rivoluzione

In sintesi: niente più sacchi sul suolo pubblico, i rifiuti vengono ritirati a giorni programmati all’interno degli androni da Hera, e poi i 60 nuovi cassonetti posizionati lungo la corona dei viali per chi non avesse la possibilità di tenere i carrellati nell’interno delle palazzine. Il nuovo regolamento voluto e applicato dal Comune di Modena, però, ha innescato qualche malumore.

La protesta

«Noi non abbiamo la possibilità di conferire i rifiuti nei cassonetti carrellati all’interno del palazzo perché non c’è spazio. L’edificio – continua il residente – non è dotato né di un cavedio né di un androne sufficientemente capiente da ospitare i rifiuti delle sette famiglie che vivono qui. Il nuovo regolamento prevede che, in caso di impossibilità dell’utilizzo dei bidoni carrellati, i cittadini possano comunque depositare all’interno del palazzo i bidoncini domestici, ma nel nostro caso non è possibile. E non riusciamo nemmeno a lasciarli sulla soglia del palazzo, dato non c’è abbastanza spazio per riporli tutti. Abbiamo un corridoio stretto, già occupato da biciclette e altri oggetti dei condomini. Quindi siamo costretti a buttare la spazzatura nei cassonetti apribili con la tessera Smeraldo posti lungo i viali. Oltre alla scomodità di percorrere un chilometro per buttare la spazzatura, pensiamo ai tanti anziani che vivono qui. Ho parlato con una condomina ultrasettantenne senza auto: ha lamentato il disagio di essere costretta ogni giorno a percorrere un tragitto così lungo. Anche i tanti altri vicini di casa anziani condividono queste criticità, un problema alla quale non sembra esserci soluzione. Anche la mia compagna, l’altra sera, ha lamentato la difficoltà di portare per quasi mezzo chilometro un bidone pieno di vetro».

«Disagi aumentati»
Prima «forse il degrado era maggiore durante l’amministrazione Muzzarelli, perché il centro era pieno di sacchi. Eppure veniva data precedenza alla comodità, e l’attenzione era rivolta anche ai soggetti più fragili, a chi non ha la possibilità di fare ogni giorno tanta strada a piedi. Da quanto è entrato in funzione la nuova raccolta, credo che i disagi di tanti cittadini siano aumentati».

La risposta di Hera
Hera, informata sul caso, ha specificato che «su incarico dell’Amministrazione, ha svolto il censimento in quel condominio a maggio, è in contatto con i residenti e ha illustrato loro le possibilità previste dal progetto sulla base dell'ordinanza comunale che vieta l'esposizione di sacchetti e bidoni su suolo pubblico. Nel caso particolare, i residenti hanno due possibilità: servirsi dei bidoncini piccoli previsti per ogni matrice di rifiuto da esporre nel giorno di raccolta nell’androne, oppure andare ai cassonetti più vicini, in corso Cavour, a circa 400 metri. Nel caso di persone fragili, è possibile prenotare un sopralluogo congiunto Hera/Comune per trovare una soluzione personalizzata». Rimane attivo fino alla fine del mese il numero di telefono del Comune dedicato: 3205762417.

© RIPRODUZIONE RISERVATA