La salma di Alice Neri torna a casa: sabato il funerale a Ravarino, a mille giorni dall’omicidio
Il fratello Matteo: «È tanto che aspettiamo, verrà cremata e mia madre custodirà l’urna, che è un bellissimo quadro con un campo di fiori». Il 23 luglio è attesa la sentenza di primo grado, con la procura che ha chiesto 30 anni per Mohamed Gaaloul
RAVARINO. Quasi mille giorni senza un abbraccio, senza sentire la sua voce o senza guardarla negli occhi. Ma anche senza avere neppure la possibilità di portarle un fiore sulla tomba.
Il ritorno a casa
Tanto è il tempo che è trascorso da quando Alice Neri è stata brutalmente uccisa a Fossa di Concordia, nelle cui campagne è stata trovata morta carbonizzata nel baule dell’auto. E a quasi mille giorni, finalmente, la sua salma tornerà a casa in vista del funerale che si terrà sabato 5 luglio alle 10 a Ravarino. I suoi resti si trovano attualmente a Milano – dove sono stati sottoposti ad analisi da parte della dottoressa Cristina Cattaneo – e domani pomeriggio torneranno a Modena insieme all’avvocato Cosimo Zaccaria e al medico legale Alessandra Silvestri, che hanno assistito la famiglia in questa vicenda. «Verrà portata a Terracielo – spiega il fratello di Alice, Matteo Marzoli – e vorremmo andare subito da lei a salutarla». Il funerale, quindi, sarà nella “sua” Ravarino, dove viveva insieme al marito e alla figlia che all’epoca dei fatti aveva appena quattro anni.
«È tanto che aspettiamo e, per quanto possa sembrare un controsenso, sono contento che torni a casa. Verrà cremata e andrà in un’urna che è un bellissimo quadro con un campo di fiori. E starà a casa con la mamma e i suoi nonni», spiega il fratello.
Il delitto e il processo
Era il 18 novembre 2022 quando il corpo di Alice è stato trovato in via Griffona, in quelle campagne a chilometri da casa, e adesso il “cerchio” sta per chiudersi. Prima il funerale e, poi, la sentenza per il processo che vede sul banco degli imputati il tunisino 31enne Mohamed Gaaloul. La sentenza è prevista per il 23 luglio e la procura per lui ha chiesto trent’anni di reclusione; la sua difesa invece ha chiesto l’assoluzione. Sarà la Corte d’Assise, presieduta dal giudice Ester Russo, a decidere, almeno in primo grado, su questa vicenda. Secondo la procura non ci sono dubbi sulla colpevolezza di Gaaloul, l’ultimo secondo i pm Giuseppe Amara e Claudia Natalini, che hanno svolto le indagini con il Nucleo investigativo dei carabinieri di Modena, a salire in macchina con lei la notte tra il 17 e il 18 novembre 2022.
Non è d’accordo la difesa, secondo la quale le indagini sono state svolte in maniera non appropriata, tra errori e mancanze.
© RIPRODUZIONE RISERVATA