Violenza sessuale a Vignola, in 300 alla marcia di protesta: «Più sicurezza per le donne»
I cittadini sono scesi in piazza e hanno attraversato le vie del centro, incontro sotto il municipio la sindaca Emilia Muratori e la giunta. Intanto proseguono le indagini per rintracciare l’aggressore della trentenne violentata
VIGNOLA. Erano 300 le persone che ieri sera – martedì 1 luglio – hanno partecipato alla marcia organizzata all’indomani della violenza sessuale che si è verificata a Vignola mercoledì 25 giugno ai danni di una donna poco più che trentenne. Una serata accesa, che ha visto i cittadini confrontarsi sul tema e avanzare proposte.
La camminata fino al municipio
I cittadini sono scesi in piazza e hanno attraversato le vie del centro per condannare all’unanimità, una volta in più, il gravissimo fatto che si è verificato tra via Barozzi e via Portello. Una sfilata composta e ordinata, ma anche per alzare la voce, perché i fatti di mercoledì scorso non solo non si ripetano più e fungano da monito per intervenire su temi centrali come la violenza di genere e la sicurezza cittadina. Una marcia che ha trasceso colori politici e che ha coinvolto famiglie, anziani, donne e uomini, commercianti e rappresentanti dell’associazionismo locale, tutti accomunati dallo sgomento e l’implacabile incredulità.
La promotrice dell’iniziative
La promotrice dell’iniziativa è Barbara Badiali, consigliera comunale di opposizione, che si è tolta le vesti di esponente politica, «mettendomi in prima linea come mamma e cittadina – spiega – per dare voce a tutte quelle donne che da tempo devono far i conti con la paura di uscire».
«Grazie per essere così numerosi – ha esordito Badiali – Sono stata colpita anche io, come tutti, da quanto successo mercoledì scorso. L’obiettivo è quello di sensibilizzare le persone su questo problema, ascoltando chi ha qualcosa di suggerirci per fare meglio. Insieme possiamo lavorare riportare più sicurezza a Vignola. Come? Ci vogliono pene certe».
L’incontro con sindaca e giunta
Partito da via Portello, il corteo ha attraversato viale Mazzini ed è arrivato fino al Municipio, in cui ad attendere i partecipanti c’erano la sindaca di Vignola, Emilia Muratori, e i componenti della Giunta comunale. Nel cortile di Villa Bellucci, sede del Comune, sono stati i cittadini a prendere parola, con riflessioni e proposte per migliorare la situazione nelle aree critiche della città.
L’episodio choc e le indagini
L’episodio ha scosso profondamente la comunità vignolese. La ragazza, che ha più di trent’anni, aveva trascorso la serata in un locale del centro e si stava dirigendo verso la zona delle piscine. L’uomo, che dovrebbe essere di origine nordafricana, avrebbe iniziato a seguirla da via Barozzi. Dopo i portici la ragazza è stata bloccata, buttata per terra e violentata dall’aggressore. Nonostante il trauma alla testa causato dalla caduta, la ragazza con estrema forza e coraggio è riuscita a divincolarsi dal tentativo di lui ed è riuscita a scappare. Una conoscente assieme a delle altre persone ha ritrovato la vittima in stato confusionale nei parcheggi della piscina in via Portello. Immediata la chiamata al 118, la donna è stata trasportata in ospedale. Continuano le indagini da parte dei carabinieri per cercare di individuare il responsabile.
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