Il caso dei 460mila euro sottratti da una dipendente ad Amo: «Via tutti i dirigenti»
Il sindaco Massimo Mezzetti chiede di fare tabula rasa dopo la vicenda che ha causato un clamoroso ammanco di soldi pubblici nelle casse dell’Agenzia per la mobilità e il trasporto pubblico locale di Modena, partecipata da tutti i comuni e dalla Provincia
MODENA. Tabula rasa. Questo quanto chiede il sindaco di Modena Massimo Mezzetti rispetto alla dirigenza di Amo, (Agenzia per la mobilità Modena) dopo il clamoroso ammanco di 460mila euro di soldi pubblic per cui è indagata una dipendente, licenziata. Del caso si è discusso anche nella seduta di giovedì 3 luglio in Consiglio comunale, nel corso del quale il primo cittadino ha risposto a due interrogazioni, di Modena per Modena e Fratelli d’Italia. i
Il sindaco Mezzetti non fa sconti
«Ritengo la vicenda Amo oggettivamente molto grave. È necessario fare piena luce per tutelare l’interesse pubblico e garantire trasparenza. La scelta di Andrea Bosi come nuovo amministratore unico nasce in ragione della sua solida esperienza di amministratore, anche nell’ambito della legalità. Ma certamente occorrerà rinnovare di pari passo anche la dirigenza dell’Agenzia». Parola chiave: rinnovare. In altre parole fare piazza pulita dei dirigenti in carica durante il periodo in cui quella cifra, oltre 450mila euro di soldi pubblici, è stata sottratta dalle casse. Trattate congiuntamente, le due interrogazioni discusse ieri chiedevano di sapere l’entità dell’ammanco e la sua distribuzione negli anni; la data in cui Amo si è accorta «ufficialmente» della situazione e se il Comune conoscesse i fatti prima della loro diffusione mediatica e se al sindaco fossero noti prima della nomina dei nuovi vertici di Amo.
Quando si è scoperto dell’ammanco
Il sindaco ha ricordato come «le prime anomalie contabili sarebbero state riscontrate il 16 aprile. In quella occasione – ha detto - il direttore avrebbe individuato un bonifico sospetto e segnalato immediatamente l’accaduto all’amministratore unico». Non avendo ottenuto spiegazioni convincenti dalla dipendente responsabile della contabilità è stata così avviata una «verifica legale approfondita, affidata a consulenti esterni». Verifica, ha aggiunto, che ha portato alla presentazione della denuncia penale presso la Procura della Repubblica e alla «risoluzione del rapporto di lavoro con la dipendente coinvolta». Per quanto riguarda il Comune – ha proseguito Mezzetti - il 29 aprile, sono stato informato personalmente, insieme agli altri soci, della situazione, con la richiesta esplicita di mantenere riservatezza, al fine di non compromettere le attività istruttorie in corso. Come Ente, invece, siamo venuti a formale conoscenza delle problematiche attraverso una segnalazione generale contenuta nei documenti del bilancio 2024, trasmessi ufficialmente lo scorso 16 giugno, in vista dell’Assemblea dei soci del 30 giugno».
Le cifre esatte sottratte ad Amo
Sull’ammontare dell’ammanco, il sindaco ha ricordato che, come reso noto alla stampa, all’atto dell’approvazione del bilancio 2024 questo risultava di circa 397.000 euro, «originato da operazioni contabili anomale protrattesi tra il 2019 e il 2024 (circa 157.000 per il 2024 e circa 240.000 stimati per gli esercizi precedenti) a cui si aggiungerebbero gli ulteriori ammanchi relativi ai primi mesi del 2025 che porterebbero il totale a circa 460.000 euro». Ha poi spiegato che la normativa vigente affida la responsabilità del controllo a tre organi interni: il revisore legale dei conti, l’amministratore unico e il collegio sindacale. Mentre il socio pubblico, in questo caso il Comune, non ha il diritto generalizzato di ispezione sulla contabilità. «Né il revisore, né il collegio sindacale avevano mai segnalato anomalie nei bilanci precedenti, né criticità legate all’organizzazione interna – ha detto Mezzetti – In assenza di rilievi da questi organi, che operano con accesso diretto alla contabilità, il Comune non aveva alcun elemento per sospettare la presenza di irregolarità e quindi per attivarsi in alcun modo». «Peraltro – ha aggiunto -, anche le ripetute richieste formali, tra maggio e giugno 2025, da parte degli uffici comunali sulle motivazioni del ritardo nell’approvazione del bilancio 2024, avevano ricevuto come risposta generiche difficoltà tecniche connesse a una recente dimissione del personale addetto alla amministrazione».
La richiesta: «Fare chiarezza»
Entrando nel merito delle azioni già intraprese dal Comune, il sindaco ha spiegato che in data 25 giugno gli uffici hanno richiesto ad Amo una relazione dettagliata per verificare l’adeguatezza dell’assetto organizzativo e valutare eventuali criticità o omissioni nei sistemi interni di controllo, richiesta rinnovata con sollecito in data 2 luglio. Il sindaco ha poi sottolineato la necessità di fare piena luce per tutelare l’interesse pubblico e garantire trasparenza. «La valutazione di qualunque futuro intervento – ha detto - non può prescindere dalla conoscenza piena di quanto è accaduto, in modo da individuare le azioni di prevenzione più appropriate». Il sindaco ha poi sottolineato che il Comune ha intenzione «di costituirsi parte civile nel procedimento penale, qualora emerga un danno diretto o indiretto all’Ente o alla collettività». Infine, per quanto riguarda l’avvicendamento dell’Amministratore unico, Mezzetti ha specificato come questo abbia seguito una tempistica naturale, precedente alla notizia dei fatti oggetto dell’interrogazione (la pubblicazione del bando risale infatti al 3 aprile 2025). «Gli elementi emersi successivamente – ha sottolineato chiudendo il suo intervento in aula - ci hanno spinto a maggior ragione ad individuare una nuova guida per Amo nella figura di Andrea Bosi, in ragione della sua solida esperienza di amministratore, anche nell’ambito della legalità. Certamente occorrerà rinnovare di pari passo anche la dirigenza dell’Agenzia».
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