Gazzetta di Modena

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Violenza giovanile

Maxi rissa tra la stazione delle corriere e il Novi Sad: studente picchiato e ferito

di Stefania Piscitello

	L'intervento di polizia locale e 118 dopo la maxi rissa (foto Luigi Esposito)
L'intervento di polizia locale e 118 dopo la maxi rissa (foto Luigi Esposito)

Scene da far west nel primo pomeriggio: sul posto l’ambulanza del 118 per medicare il giovane e diverse pattuglie della polizia locale di Modena, che ha fermato e identificato alcuni ragazzi

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MODENA. Chi ha assistito alla scena parla di almeno una quarantina di giovani coinvolti. Urla, spintoni. Caos. È questo il termine giusto per descrivere quanto avvenuto intorno alle 14 di oggi – martedì 30 settembre, nella zona della stazione delle corriere di Modena, ancora una volta teatro di un episodio di violenza. Il bilancio al momento è il seguente: uno studente minorenne ferito e medicato sul posto e tre giovani – minorenni anche loro – identificati dalla polizia locale che è intervenuta in quel parapiglia che, tra l’altro, dall’autostazione si è ad un certo punto spostato al parco Novi Sad. E mentre tutto intorno si creava anche una folla che stava assistendo a quel caos, alcuni dei protagonisti di quel parapiglia se la sono presa anche con i giornalisti accorsi per documentare l’ennesimo episodio di violenza. Gli stessi giornalisti sono stati ad un certo punto presi di mira: «Ti ammazzo», è stato urlato a uno di loro. E, a una giornalista: «Se ti incontriamo per strada ti stupriamo».

Studenti nel mirino

Sembrava una scena da far west. Il far west in una zona che dovrebbe essere tranquilla, importante crocevia della città dove transitano turisti ma anche e soprattutto studenti, anche giovanissimi, appena usciti dalle scuole medie. Con lo zaino che a volte è ancora “più grande” di loro, e con quella paura che spesso è sicuramente più grande di loro. Quella di prendere un pugno, magari per uno sguardo poco gradito, o per una sigaretta negata. Di essere presi a calci nel costato, dopo essere stati buttati per terra dalla bicicletta – sempre “tirati” da quello zaino troppo grande – da un gruppo di dieci ragazzi vestiti di nero e incappucciati, come accaduto venerdì 27 settembre a uno studente appena 14enne del Corni, pestato al parco della Londrina mentre stava rientrando a casa al termine delle lezioni. Quella paura più grande di loro che non dovrebbe essere normale né tollerabile. A dirlo sono anche i residenti della zona, esasperati da questi continui episodi. A parlare per loro c’è Antonella Bernardo, referente del controllo di vicinato: «Qua tutti i giorni si scontrano ragazzi. Anche per futili motivi. Oggi per esempio si sono scazzottati nella corsia del bus, uno di loro si è fatto male. Non se ne può più: servono più forze dell’ordine all’uscita da scuole, i ragazzi devono vederle e capire che determinate regole vanno rispettate». Cosa è successo

Come già detto, tutto è cominciato intorno alle 14. Ad un certo punto, quasi improvvisamente, è scoppiata una lite che ha coinvolto diversi giovani. Urla, parole pesanti. E quella tensione che si allarga anche agli altri presenti, arrivando poi a coinvolgere circa una quarantina di giovani. Spintoni e poi pugni, che partono a colpire chi si trova in mezzo a quel parapiglia. Ad essere colpito, probabilmente proprio da qualche pugno, uno studente che è rimasto ferito al volto. Sul posto è arrivata la polizia locale di Modena, ma intanto c’è stato un “fuggi fuggi” di quella massa di decine di giovani verso il parco Novi Sad. Nel frattempo ancora urla, ancora caos. In autostazione arriva l’ambulanza e il personale sanitario si occupa di tranquillizzare il giovane ferito e lo medica sul posto, poi lo porta al pronto soccorso, mentre al Novi Sad la maggior parte si dà alla fuga. Gli agenti della Locale sono riusciti a identificare alcuni dei protagonisti: tre minorenni. Tutti e tre, dopo essere stati portati al Comando, sono stati riaffidati ai genitori. La rissa – su cui verranno effettuati accertamenti – è avvenuta davanti agli occhi sbigottiti dei passanti.

La situazione in autostazione

«Credo che la situazione stia sfuggendo di mano. Secondo me – così Antonella Bernardo – ognuno deve fare la propria parte: penso che all’orario d’uscita dagli istituti scolastici debbano essere presenti più forze dell’ordine qui in zona autostazione. Perché è questo il punto di ritrovo: oggi saranno stati più di quaranta. Non so, forse fanno un passaparola sulle chat e si ritrovano qui già intenzionati a darsele. Ultimamente vedo anche tante ragazzine che cercando di inserirsi in questi gruppi “perché è di moda”. Sono molto preoccupata, qui arrivano ragazzi di ogni età, anche di quattordici anni: sono appena usciti dalle medie e già litigano in questo modo».

Lunedì 29 settembre, sempre in autostazione, un blitz congiunto: la polizia locale era in servizio antibullismo, una pattuglia in borghese ha notato ragazzi che corrispondevano alla descrizione condivisa dalla Squadra mobile – dopo le aggressioni avvenute davanti a Wiligelmo e Guarini e al parco Londrina venerdì 27 settembre – e li ha seguiti in autostazione. Poi sono intervenute due pattuglie della Locale e due della polizia di Stato che hanno fermato 5 minori, portati in questura per essere identificati: uno aveva una mazza da baseball.

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