Gazzetta di Modena

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La confessione

Gli 850mila euro rubati alla Fondazione e spesi nel gioco online: «Non riuscivo a fermarmi»

di Stefania Piscitello

	Palazzo Montecuccoli, sede della Fondazione di Modena
Palazzo Montecuccoli, sede della Fondazione di Modena

Il dipendente indagato giocava fino a migliaia di euro al giorno: assistito dall’avvocato Enrico Fontana, ha depositato la sua ricostruzione dei fatti e si è messo a disposizione del pm Giuseppe Amara

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MODENA. Non riusciva più a fermarsi, arrivando a giocare anche centinaia, migliaia di euro in un giorno. Così il dipendente della Fondazione di Modena accusato di appropriazione indebita e autoriciclaggio sarebbe arrivato a sottrarre oltre 850mila euro dalle casse della Fondazione.

Il memoriale

Assistito dall’avvocato Enrico Fontana, nei giorni scorsi ha depositato un memoriale fornendo la sua ricostruzione dei fatti, aggiungendo, pare, anche ulteriori elementi che finora non erano emersi. Lunedì 20 ottobre, inoltre, si è messo a disposizione del pm Giuseppe Amara per essere interrogato di sua spontanea volontà e per raccontare quello che è accaduto; si è messo, ovviamente, anche a disposizione della Finanza che ha effettuato tutte le indagini. Come già emerso nei giorni scorsi quando è scoppiato il caso, il denaro sottratto alla Fondazione aveva un’unica destinazione: piattaforme di gioco online. Quelle piattaforme erano diventate per lui un buco nero in cui era sprofondato, come ha raccontato lui stesso in sede di interrogatorio, dicendo che non riusciva «più a fermarsi».

Il gioco online

Proprio questo è uno degli aspetti che, secondo la difesa, andrà approfondito: quello patologico. Il dipendente era diventato schiavo del gioco e il suo legale sta valutando di affidarsi a un esperto per approfondire proprio questa circostanza. Sarà da chiarire se, in sostanza, questa dipendenza abbia “intaccato” la sua capacità di intendere e di volere e in che misura. Secondo quanto ricostruito, il dipendente trasferiva i soldi dai conti della Fondazione a piattaforme di gioco online.

La sospensione

La Guardia di finanza il 17 ottobre scorso ha perquisito la sede della Fondazione e la casa del dipendente che però non era in sede: il Cda dell’ente, dopo opportune verifiche interne, aveva infatti disposto la sua sospensione già due giorni prima, il 15 ottobre, quando «a seguito di verifiche amministrativo-contabili, era emersa una attività fraudolenta ai danni dell’ente – fanno sapere dalla Fondazione – Sono stati immediatamente avviati approfondimenti interni, al fine di accertare nel dettaglio la natura e l’entità dei fatti, consistenti in comportamenti messi in atto da un dipendente dell’ente volti all’appropriazione indebita di somme della Fondazione».

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