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Il caso

Abusi su tre giocatrici Under 14: condannato l’allenatore di volley 38enne

di Stefania Piscitello

	L'allenatore di volley è stato condannato per gli abusi
L'allenatore di volley è stato condannato per gli abusi

Quattro anni e nove mesi per il coach modenese accusato di violenza sessuale aggravata e finito ai domiciliari con braccialetto elettronico, pena ridotta rispetto ai dieci chiesti dal pm. L’avvocato delle vittime: «Soddisfatti». La difesa: «Attendiamo motivazioni, poi faremo appello»

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MODENA. Quattro anni e nove mesi, oltre a 18mila euro di multa. Questa la sentenza di condanna emessa nei confronti dell’allenatore di pallavolo (under 14), un modenese di 38 anni, accusato di violenza sessuale aggravata ai danni di tre ragazzine minorenni.

La vicenda e la sentenza

Il pm aveva chiesto dieci anni, ma il giudice ha operato una riqualificazione del capo di imputazione e ridotto di conseguenza la pena rispetto alla richiesta. Le vittime si sono costituite parte civile (ad assistere due di loro, che all’epoca avevano 13 e 14 anni, l’avvocato Henrich Stove). Tutte e tre le ragazzine giocavano a pallavolo nella stessa squadra allenata dal 38enne che nei mesi scorsi era stato messo ai domiciliari con braccialetto elettronico. Ad assistere l’allenatore c’erano gli avvocati Nicola Elmo, Cosimo Zaccaria e Alessia Massari. L’uomo era stato accusato non solo di violenza sessuale aggravata, ma anche di pornografia minorile perché, secondo l’accusa, avrebbe anche cercato di portare avanti una relazione con una delle giovanissime; il capo di imputazione, però, è stato come detto in parte riqualificato.

Le reazioni degli avvocati

«Le parti civili sono e soddisfatte dell’esito del processo. Non sulla pena che comunque è severa – così l’avvocato Henrich Stove – , anche e soprattutto considerando che avviene attraverso una riduzione della pena del rito abbreviato. Ma per le ragazze, per le bambine, era importante assicurare alla giustizia un imputato in tempi estremamente rapidi e severi. Ed era importante, per loro, che nel processo non fosse messa in discussione la verità dei fatti. Sono cose difficili da raccontare ai familiari e genitori. Il vero punto importante di questo processo è che in tempi estremamente rapidi è stata pronunciata una sentenza estremamente severa, che prevede anche provvisionali e risarcimento dei danni che saranno richiesti nelle separate sedi».

La difesa dell’allenatore, avvocati Nicola Elmo, Cosimo Zaccaria e Alessia Massari, commenta: «La sentenza odierna ha posto dei seri dubbi all’impianto accusatorio. Questo sia da un punto di vista giuridico – vi è stato anche un significativo alleggerimento delle figure di reato – sia dal punto di vista fattuale. A fronte dei dieci anni di reclusione chiesti dal pubblico ministero, l’esito ha portato a più che un dimezzamento della pena con rilevanti crepe su quanto affermato dall’accusa. Ovviamente attendiamo le motivazioni della sentenza per essere più precisi. Sicuramente impugneremo la residua parte di condanna, certi che anche in appello verranno ascoltate le nostre ragioni».

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