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Bretella Sassuolo-Campogalliano, beffa pedaggi: «I pendolari? Pagheranno, come tutti»

di Mattia Vernelli
Bretella Sassuolo-Campogalliano, beffa pedaggi: «I pendolari? Pagheranno, come tutti»

Sabattini, presidente di AutoCs: «Soluzione necessaria per finanziare l’opera». Mezzetti: «Pienamente contrari, cittadini e istituzioni non sono stati ascoltati». È scontro tra i sindaci coinvolti

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MODENA. «I caselli della Bretella saranno a pagamento per tutti. Questo è un elemento imprescindibile per la sostenibilità finanziaria dell’opera». È perentorio Emilio Sabattini, presidente di AutoCs, su uno dei punti più discussi del progetto Bretella Sassuolo-Campogalliano. Comitati e diversi sindaci, oggi e negli anni passati, hanno sottolineato l’esigenza di togliere i pedaggi nella futura infrastruttura per i cittadini residenti nei Comuni interessati.

Il no di AutoCs

«È una richiesta irricevibile: anche chi vive a Formigine, Sassuolo, Rubiera e Modena dovrà pagare. L’infrastruttura, dal costo totale di 670 milioni di euro, è finanziata da un prestito da 214 milioni dallo Stato, da restituire. Altri 300 milioni sono finanziati dai soci di AutoCs mentre i restanti attraverso mutui contratti con gli istituti di credito. I proventi dei pedaggi sono quindi fondamentali per coprire l’investimento nel corso dei 27 anni di gestione». Tra i temi contestati da Comitato e cittadini, c’è quello dell’inizio degli sfalci nonostante l’incertezza del rinnovo della concessione dell’A22 ad Autobrennero Spa, dopo che la Commissione europea ha chiesto di emanare un bando aperto a tutte le società. «Al momento questo non è una preoccupazione. La cosa che ci preme è quella di rispettare gli impegni che ci siamo presi, ovvero di concludere gli espropri e gli sfalci entro gennaio. Coinvolgeremo gli enti interessati con incontri periodici e tavoli di discussione. Secondo il crono-programma, l’infrastruttura sarà pronta entro 4 anni, ovvero nel 2029», ha concluso Sabattini.

L’ira di Mezzetti

Non si sono fatte attendere le reazioni da parte dei sindaci locali. In primis quella di Massimo Mezzetti, primo cittadino modenese: «C'è la più assoluta contrarietà all'ipotesi dei caselli a pagamento, un fatto che rende ancora più problematica l'esecuzione dell’opera dalla quale, tra l'altro, i cittadini modenesi non trarranno vantaggi significativi. Proseguire in questa direzione senza tenere minimamente conto di tutte le richieste avanzate dal Consiglio Comunale di Modena nella precedente consiliatura come nell’attuale è un atto di insensibilità istituzionale e di prevaricazione nei confronti dell’espressione della volontà dei consiglieri eletti. Proseguire su questa strada significa creare tensioni sia con le istituzioni che con il territorio».

La proposta di Cavallaro

Secondo il sindaco di Rubiera Emanuele Cavallaro, «bisognerebbe lavorare sulla mobilità gratuita est-ovest: i caselli liberi tra l’area di Rubiera e la tangenziale di Modena sarebbero un’opportunità per svuotare via Emilia Ovest, che come sappiamo presenta criticità visto il traffico quotidiano sulla strada. Servirebbe un’azione congiunta a livello di enti, magari chiamando in causa anche Anas che gestisce via Emilia, che verrebbe alleggerita, con spese di manutenzione a quel punto molto più basse».

Mesini favorevole, silenzio di Parenti

Secondo il sindaco di Sassuolo Matteo Mesini, invece, «il pagamento dei pedaggi nella nuova infrastruttura è fuori discussione, è scontato dato che si tratta di un tratto autostradale. I punti su cui insistiamo sono altri: che siano confermate tutte le compensazioni e mitigazioni ambientali nella realizzazione dell’opera - si tratta di 91 ettari di riforestazione - ma, soprattutto, che venga anticipata la progettazione e realizzazione del raddoppio della Pedemontana nel tratto sassolese». Interrogata sul tema, la sindaca di Formigine Elisa Parenti ha scelto di non commentare.

Le richieste di Muzzarelli

Il consigliere regionale Gian Carlo Muzzarelli ribadisce invece che l’opera «va realizzata, come ricordato più volte, senza la creazione di inutili caselli in corrispondenza degli svincoli, che hanno alto costo e altrettanto alto impatto ambientale, soprattutto nel territorio modenese, e in particolare nel tratto Rubiera-Modena, che se a pagamento non risolverebbe il peso della viabilità sulla via Emilia».

I 5 Stelle protestano

È intervenuto anche il gruppo Movimento 5 Stelle di Modena: «Riteniamo necessario assumere un’iniziativa urgente nelle sedi istituzionali competenti, per sospendere ogni attività sul campo fino alla piena verifica della legittimità del progetto, della sostenibilità ambientale e dell’effettiva utilità pubblica dell’opera», ha concluso il gruppo. 

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