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L’empasse

Caos Complanarina, il Governo risponde ad Autostrade: «Ritardi? Colpa vostra, mancano 82 milioni»

di Luca Gardinale
Caos Complanarina, il Governo risponde ad Autostrade: «Ritardi? Colpa vostra, mancano 82 milioni»

Il governo replica alla lettera della società rimandando le accuse al mittente. Mezzetti: «Sconcertati, così ci perde Modena»

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MODENA. Diciamo che per questi giorni gli auspici erano altri, tipo di avere un cantiere pronto a partire prima di Natale, con l’obiettivo di chiuderlo dopo la Befana e inaugurare l’opera a giugno. Niente di tutto questo per la Complanarina di Modena, che arriva alla vigilia delle feste con una sonora scazzottata tra il ministero di Matteo Salvini e la Società Autostrade, che l’opera la deve realizzare, davanti a uno sconsolato Comune di Modena.

L’empasse

Tornando all’opera, si tratta dei 6 chilometri di prolungamento della complanare Einaudi, che permetterà i modenesi di raggiungere direttamente il casello di Modena sud dalla tangenziale. I lavori, però, si sono incagliati sul cavalcavia della Nuova Estense, dal momento che manca il decreto del ministero delle Infrastrutture con i soldi per procedere e chiudere il ponte per circa venti giorni. E se nei giorni scorsi era stata la Società Autostrade a scrivere al ministero per sollecitare il decreto, ieri a rispondere in maniera decisamente muscolare è stato il ministero stesso.

L’attacco

«In merito alla lettera inviata da Aspi sul caos Complanarina - si legge nella nota del Mit - si rimanda al mittente con sconcerto l’affermazione del concessionario sui ritardi per l’approvazione. La società ben sa che il progetto non si può approvare a causa dei ritardi di quest’ultima nel proporre al Mit un Pef regolatorio sostenibile, per il cui fatto è stata anche messa in mora - prosegue la nota - mentre l’istruttoria sul progetto presentato è pronta da tempo. Ciò che blocca l’approvazione del decreto - spiega il ministero - è che il costo inizialmente stimato da Aspi per 49 milioni, finanziati nel Pef attuale, oggi è di 131 milioni di euro, quasi tre volte tanto. Il progetto di Modena quindi risulta non finanziato per 82 milioni. Non è una novità, purtroppo, per la società il lievitare dei quadri economici delle opere da realizzare - le loro stime di previsione si sono rivelate per lo più inaffidabili - ma non dovrebbe essere loro sconosciuto neppure il fatto che se non consegnano al Mit un Pef sostenibile che copra gli 82 milioni non finanziati e non disponibili, il progetto non si può approvare. L’attacco sferrato al Mit - rincarano la dose da Roma - suona più come un maldestro tentativo malcelato di difesa a seguito delle recenti messe in mora del ministero, cui la società, ad oggi, non ha ancora risposto. Viene da pensare che forse il metodo di dialogo intrapreso non sia quello più appropriato».

Il sindaco Mezzetti

Parole durissime, che hanno portato a un’immediata presa di posizione del sindaco Mezzetti: «Siamo sconcertati - fa notare - in questo scontro a perderci è Modena e i suoi cittadini. Purtroppo facevamo bene a essere preoccupati quando ho scritto al ministro Salvini all’inizio dell’estate. La cifra emersa oggi non solo non è contenuta nella risposta che ci ha fornito il ministero a inizio settembre, ma neanche nella richiesta di informazioni dei parlamentari Vaccari e Guerra di qualche settimana fa. Possiamo capire che Mit e Aspi abbiano un confronto aperto rilevantissimo su tutte le opere nazionali, ma questa è una piccola opera, seppur rilevantissima per il territorio, con un cantiere quasi alla fine. È loro compito lavorare a Roma per risolvere i problemi senza inutili polemiche. Rimaniamo sconcertati perché in questo scontro a perderci è Modena e i suoi cittadini, che non vedono la conclusione di un’opera strategica attesa da quasi 25 anni. Ci vuole responsabilità nel rapporto con i territori - chiude il sindaco - per questo chiediamo urgentemente chiarimenti e un incontro al Mit e Autostrade che ci permetta di capire l’esatta situazione cantieristica dell’opera e cosa impedisca che la si porti a termine. Se a ciò sommiamo la soppressione dell’unica fermata serale dell’Alta Velocità sulla Roma-Milano, mi chiedo quanto tenga la destra al governo del Paese al nostro territorio».