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A22, bando aperto per sole 48 ore: «Blitz di Salvini per favorire Autobrennero»

di Luca Gardinale
A22, bando aperto per sole 48 ore: «Blitz di Salvini per favorire Autobrennero»

Apertura lampo della gara per la gestione, scoppia il caso. M5S: «Troppo poco tempo per consegnare i documenti, bando cucito su misura». Si ipotizza intervento da parte della Commissione europea

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MODENA. Qualcuno ha brindato - i presidenti delle Province di Trento e Bolzano - qualcun altro ha storto il naso temendo nuovi interventi di Bruxelles, qualcun altro attacca senza se e senza ma una scelta che viene considerata un nuovo regalo all’attuale concessionario. Succede tra Roma e Trento, ma riguarda decisamente anche Modena, visto che al centro c’è l’Autostrada del Brennero, e nel dettaglio la complessa querelle legata al bando per la futura gestione dell’importante arteria che collega Campogalliano al Brennero.

Il bando

Un bando che il ministero delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini aveva congelato dopo il parere negativo della Commissione Ue legato al diritto di prelazione concesso dalla gara alla Società Autobrennero, che oggi gestisce la A22, e i cui soci sono enti pubblici, tra cui la Provincia di Modena, che ha in mano il 4,24% delle quote (mentre la Regione autonoma Trentino Alto Adige ha il 32% e le Province di Trento e Bolzano hanno poco meno dell’8% a testa).

La mossa di Salvini

Ma con un vero e proprio blitz, venerdì pomeriggio – 28 novembre - alla vigilia della scadenza dell’ultima proroga alla Società Autobrennero, il ministro Salvini ha riaperto la gara per poco più di 48 ore: nel decreto firmato dal direttore generale Sergio Moschetti - lo stesso al centro del “caso Complanarina”, il prolungamento della Complanare Einaudi al momento bloccato - ha riavviato la procedura di gara, ma con lo stop alle domande previsto per domani alle 12 “a pena di esclusione”.

Sì da Trento e Bolzano

Un blitz che in tanti hanno letto come un regalo all’attuale gestore, perché sembra improbabile per altri privati interessati al bando riuscire a produrre in 48 ore la documentazione e il piano di offerta collegato per una gara da 30 miliardi. Del resto, fanno notare i sostenitori della mossa di Salvini, considerando che il bando era già stato aperto e poi sospeso, chi era pronto a partecipare a fine 2024 ragionevolmente ha già i documenti sulla scrivania. Detto questo, al momento il presidente della Provincia di Modena Fabio Braglia preferisce non commentare a bando aperto, mentre i colleghi di Trento e Bolzano Fugatti e Kompatscher hanno fatto notare che «quella del ministero è una scelta condivisibile, siamo soddisfatti e ringraziamo il ministro». Detto questo, il presidente Braglia è atteso a Trento giovedì, per l’assemblea dei soci di Autobrennero già convocata per esaminare l’esito del bando. Restando al territorio, legato al futuro della A22 c’è sempre quello della Bretella Campogalliano-Sassuolo, che sarà realizzata dalla società AutoCs, le cui quote sono al 51% in mano ad Autostrada del Brennero spa e al 31% dalla impresa Pizzarotti, che realizzerà l’intervento che collegherà Campogalliano a Sassuolo.

La rabbia dei M5S

Nel frattempo, a bocciare senza riserve la decisione del ministero è il M5S: «Salvini ha messo in scena l’ennesimo capolavoro da Prima Repubblica - sostengono la parlamentare modenese Stefania Ascari e il consigliere regionale Lorenzo Casadei - con una gara da 30 miliardi riaperta alle 17.22 di un venerdì e chiusa il martedì successivo a mezzogiorno. Zero trasparenza e un favore cucito su misura per chi già controlla Autobrennero, dove da anni si alternano gli stessi nomi, le stesse sigle di partito, gli stessi giri di nomine. Una concessione scaduta dal 2014 e tenuta in vita da undici anni a colpi di proroghe a mitraglia».

Le richieste dei parlamentari

Ascari e Casadei chiedono quindi al ministero di «ritirare immediatamente questo bando dell’orrore, cancellando l’illegittimo diritto di prelazione, garantendo tempi e condizioni per una vera concorrenza e orientando la concessione verso una mobilità davvero sostenibile, che sposti merci e persone sempre più su ferro, prevedendo tutti gli investimenti necessari per il completamento della rete Ten-T, i collegamenti ferroviari di ultimo miglio e le infrastrutture collegate anche alla stessa Autobrennero». Con la danza dei ricorsi, continuano i due pentastellati, ora «l’A22 sarà definitivamente incatenata ai Tribunali, l’Italia ancora di più sotto osservazione a Bruxelles, e il governo dei deliri da vittimismo dirà di essere ancora più legittimato di intervenire contro la magistratura cattiva e l’Europa dei tecnocrati. Dietro questi giochi non c’è alcun interesse pubblico - chiudono - ma l’evidente volontà di mantenere il controllo politico di un’arteria strategica del nord, dei suoi pedaggi e dei suoi appalti. A pagare sono i cittadini e le imprese, mentre una cerchia ristretta di amministratori e politici di riferimento tratta l’autostrada come un affare di famiglia».