Rifiuti, i residenti di zona Musicisti e viale Gramsci: «Troppi sacchi sparsi tra i cassonetti»
Primo bilancio a più di un mese dall’addio al porta a porta. Permane grande confusione sulla tariffa corrispettiva puntuale
MODENA. È tempo di bilanci in zona Musicisti e in viale Gramsci a più di un mese dal ripristino dei cassonetti, cavallo di battaglia del sindaco Massimo Mezzetti, contro-rivoluzione che sarà presto allargata anche in strada Vaciglio e in alcune vie della zona Morane, mentre alla Madonnina i contenitori sono attivi da pochi giorni. Per la maggior parte degli intervistati si è trattato di un dolce ritorno, perché «i bidoni risolvono il problema della sporcizia in città, c’è meno incuria, sacchetti e topi». Lo pensa Lola, cittadina che incrociamo in via Bellini, zona Musicisti: «quando c’era il sistema porta a porta era un vero disastro. Tante persone non erano a conoscenza dei giorni dei conferimenti e sbagliano a posizionare i sacchi, che rimangono in strada per diversi giorni. Zona Musicisti si è ripulita». Dal 13 ottobre scorso, nelle due zone interessate, la carta e la plastica si possono conferire esclusivamente nei bidoni presenti in strada attraverso al Carta Smeraldo.
I residenti
Tatiana Calmic ha un negozio in via Puccini: «Secondo me questo nuovo-vecchio sistema è perfetto. Quando c’era il porta a porta ho dovuto segnalare tanti disagi ad Hera. Il problema sono i cittadini “indisciplinati”: la sera bisognava fare slalom tra i sacchi della spazzatura davanti alle case. Per chi come me ha un’attività economica, ovviamente, tutto ciò comporta un danno anche di immagine, perché i passanti non sanno che quei sacchi non appartengono al negozio. Il problema quindi non è di Hera, che interviene sempre tempestivamente dopo le segnalazioni».
Rimane la sporcizia
Non mancano criticità, come quelle evidenziate da Roberta Siligardi: «Vi sembra normale una situazione del genere? – si chiede la cittadina, indicando diversi sacchi accumulati attorno ai cassonetti – questo nuovo sistema è positivo, la Carta Smeraldo può risolvere la situazione se tutti davvero seguissero le regole. Peccato però che chi non può aprire i cassonetti perché senza tessera li abbandona accanto». Anche un altro cittadino ha riscontrato alcuni problemi: «Capita spesso – racconta Piero, che abita in via Gramsci – di trovare i bidoni dell’indifferenziata forzati, che si aprono senza il bisogno della tessera Smeraldo. Significa che c’è qualcuno che li rompe volontariamente. Hera li ripara, ma basta far passare pochi giorni per ritrovarli nuovamente forzati. Questo è un grande problema, perché così crolla tutto il sistema e la logica dei conferimenti dell’indifferenziata con i cassonetti». Grazia Bonetti la pensa diversamente: «Io ero a favore del porta a porta – spiega –, ormai mi ero abituata. È davvero incredibile andare a buttare i rifiuti e vedere una coltre di sacchi che circondano i cassonetti. Le persone escono senza tessera e poi tentano di forzare le aperture oppure appoggiano direttamente i propri rifiuti per terra».
Confusione sulla Tariffa puntuale
Se per quanto riguarda il cambio di sistema di raccolta i cittadini hanno opinioni nette, diverso è per la tariffa corrispettiva puntuale. Come noto, è entrata in vigore dal 1° gennaio 2025, ma quest’anno è stato una simulazione per i cittadini. Dall’inizio del 2026 inizieranno i reali effetti, che i cittadini troveranno nel conguaglio che arriverà nel 2027. «Non so di cosa si tratti – dice una cittadina che incontriamo in viale Gramsci – forse stanno aumentando il prezzo della Tari?». Anche Claudia Furini è piuttosto dubbiosa: «Abito qui in via da 55 anni, ho sempre pagato le tasse e fatto la raccolta differenziata, non capisco perché dovrei pagare di più se per un mese, per qualche ragione, dovesse produrre più indifferenziata. E poi... di cosa si tratta nello specifico?», si chiede, come tanti altri suoi concittadini.
